Roma, 27 ago — Morire a vent’anni sbranata da un branco di cani. E’ la tragica, assurda fine toccata a Simona Cavallaro, giovane di Soverato mentre si trovava a sostare in un’area picnic nella pineta di Monte Fiorino, a Satriano (Catanzaro). La giovane era in compagnia di un amico che si è salvato mettendosi al riparo in un rudere, da dove ha potuto chiamare i soccorsi.
Ieri pomeriggio i due si trovavano presso l’area attrezzata, che nei mesi estivi diventa meta prediletta di gruppi di turisti in cerca di relax e punto di partenza per passeggiate ed escursioni nella zona circostante. Come quella programmata dai due protagonisti della tragica vicenda, che avevano deciso di fare un giro nella pineta. Percorso qualche centinaio di metri, sul loro cammino si sarebbe presentato un branco di cani dall’atteggiamento molto aggressivo.
Morire a vent’anni sbranati da un branco di cani
Le bestie, infatti, li avrebbero circondati ringhiando, per poi attaccare entrambi. Simona è stata raggiunta dal branco di cani. Gli animali l’avrebbero morsicata in più punti vitali, trascinandola per il sentiero, mentre il suo amico riusciva a sfuggire all’attacco, raggiungendo un vecchio rudere. Da lì il ragazzo, arrampicatosi su di un muretto e difendendosi con un bastone, è stato in grado di telefonare ai carabinieri e al 118. All’arrivo dei soccorsi la ragazza era già morta per dissanguamento. La magistratura ha avviato le indagini che si concentrano sui cani pastore e i proprietari.
Oipa punta il dito contro le amministrazioni
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) stigmatizza le inadempienze delle Amministrazioni locali in materia di randagismo. «Il randagismo non si crea da sé: questa piaga sociale, molto grave in Italia e soprattutto nel Meridione, è determinata dagli scellerati abbandoni e dalle Amministrazioni locali che troppo spesso girano la testa dall’altra parte, invece di sterilizzare, accogliere e promuovere le adozioni», commenta a margine della vicenda il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto.
«Che in Calabria — continua la nota dell’Oipa — la Regione, le Aziende sanitarie e i Comuni non abbiano mai preso sul serio la questione randagismo è testimoniata, tra l’altro, dalla mancata comunicazione al Ministero della Salute dei dati sul randagismo 2020 che ogni anno Regioni e Province autonome trasmettono al Dicastero. Calabria e Sicilia non hanno trasmesso alcun dato riguardante il 2020». Conclude Oipa: «I cani abbandonati sono sempre tanti e, laddove le campagne di sterilizzazione sono lacunose, le molte femmine vaganti partoriscono cuccioli che, quando non muoiono di stenti, di malattia o d’incidente, diventando adulti alimentano la popolazione di randagi», conclude il presidente Comparotto.
3 comments
….
un territorio lasciato completamente allo sbando.
questo paese se non si da una mossa e decide di svegliarsi una buona volta,FARA’ UNA BTUTTA FINE…
entro pochi decenni.
e per pochi,intendo che molti che oggi sono di mezza età invecchieranno
in qualcosa di mezzo tra l’africa e il messico,o forse perfino peggio:
a forza di fare entrare feccia o caricarci di pesi che NON ci competono
(tipo sprecare le nostre risorse all’estero,oppure
tipo andarci a prendere NON il meglio dagli altri paesi…
ma gente che viene solo a prendere e non darà mai niente,tipo
malati e fanatici vari)
togliendo risorse a chi ha costruito questo paese a prezzo di enormi sacrifici
andrà a finire che crollerà tutto,come un albero marcio.
non è una questione di egoismo…
IL BENESSERE RAGGIUNTO VA DIFESO CON LE UNGHIE E CON I DENTI,
anche e sopratutto da questa masnada di buonisti con il sedere altrui,
che continuano a fare spremute di cuore e poi i conti NON ricadono su di loro ma sulla collettività…
cioè tutti noi.
e a forza di sprecare tempo,soldi e risorse ad occuparci dei mali di tutti i paesi sfortunati del mondo
(come se non fosse compito dei politici,militari e adulti di QUEI paesi,garantire la salute il cibo,l’istruzione per il proprio popolo)
ci ritroviamo che stiamo andando AI CANI in casa nostra…
come questo episodio fa tragicamente ricordare:
se io fossi il padre di quella ragazza,andrei a cercare i responsabili del controllo veterinario di quella zona,e NON ANDREBBE A FINIRE BENE:
proprio per niente.
Una volta riuscii a dare un calcio sul muso ad un cane randagio che mi aveva assalito.
Telefonai alla polizia municipale per denunciare l’accaduto.
Ora il cane come sta ?
Mi chiesero, leggermente disturbati.