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Cellule jihadiste in Italia: “Venite tutti a Bolzano, ci pagano la casa!”

by La Redazione
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jihadBolzano, 9 dic – “Se vuoi vivere in Italia è meglio che tu vada a Bolzano.. ti pagano la casa anche se non lavori”. Questo un estratto di una intercettazione risalente allo scorso 27 aprile tra Muhamad Majid, rifugiato politico 45enne iracheno già collegato con la cellula jihadista Ansar Al Islam del Mullah Krekar e Kahlid, due soggetti tra i tanti coinvolti nell’indagine messa in atto dai ROS che ha portato, il 13 novembre scorso, all’arresto di sette persone componenti di una pericolosa cellula jihadista la cui base si trovava a Merano in Alto Adige.

Quel che emerge dalle intercettazioni è una provincia di Bolzano disegnata come una “terra promessa”, un luogo in cui basta affidarsi ai servizi sociali per avere ogni tipo di aiuto; in primis la casa: “Per il lavoro e anche per il sociale – spiega Kahlid rispondendo a una domanda di Majid – basta che fai come ha fatto Mullah Kawa, lui ha pagato l’affitto di casa soltanto per sei mesi. Dopodiché ci hanno pensato i servizi sociali. Che lavora o che non lavora è uguale! Può starsene tranquillamente a casa che tanto gli paga tutto il Comune. Gli passano pure un mensile per lui, la moglie e i figli”.

Incredulo di sentire che in provincia di Bolzano sia possibile davvero vivere come a Bengodi Majid incalza chiedendo maggiori dettagli e Kahlid prontamente risponde: “Il sistema che utilizzano a Bolzano è come quello tedesco – spiega – tutti i curdi che si trovano a Bolzano non lavorano. Stanno tranquillamente a casa… pensa bene a quello che ti ho detto” conclude Kahlid.

Bolzano quindi come base prediletta per stare in Italia. Un luogo in cui poter tranquillamente vivere a spese dello Stato, del Comune e della Provincia godendosi il lusso di poter occupare il proprio tempo per reclutare potenziali terroristi e svolgere attività di formazione a questi stessi.

Un’isola felice, sì, ma non tutto è semplice come sembra: in un’altra intercettazione infatti, emerge come Muhamad Helkawt , iracheno 44enne rifugiato politico, sia alle prese con la difficoltà di riuscire a trovare una sistemazione per tutti. Lo stesso Helkawt, sarebbe comunque sempre stato estremamente operoso nel riuscire a rintracciare alloggi dichiarandosi anche disponibile a versare ingenti quantità di denaro ai proprietari degli appartamenti.

Mirco Minisini

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