Roma, 12 mag — Potrebbe andare chiudersi con l’archiviazione la vicenda dei 24mila euro trovati nell’agosto del 2021 nella cuccia del cane della senatrice Pd Monica Cirinnà e del marito Esterino Montino, sindaco di Fiumicino. La procura di Grosseto ha infatti chiesto l’archiviazione in quanto non vi sarebbe «Nessun reato» imputabile ai due coniugi.
Il mistero dei soldi nella cuccia
La somma contenuta della cuccia — 48 banconote da 500 euro — si trovava nell’azienda agricola Capalbio Fattoria, la residenza toscana dei due politici, ed era stata rinvenuta durante alcuni lavori di ristrutturazione in un’area distante dall’edificio principale, non recintata e poco lontana da una strada provinciale. La residenza a Capalbio della Cirinnà e del marito è una tenuta agricola che consta di oltre un centinaio di ettari di terreno. Quando sono stati ritrovati i soldi, in casa c’era uno dei figli di Montino: «Gli operai stavano facendo un po’ di pulizia intorno ad un capannone e vicino a questo, a confine con la strada pubblica, c’è la vecchia cuccia del cane che è lì forse da 5 o 6 anni. Senonché gli operai hanno toccato la cuccia e sono usciti questi soldi mal ridotti e poi, vista la situazione, mio figlio mi ha avvertito e abbiamo deciso di chiamare i carabinieri perché non sappiamo nulla della provenienza», aveva raccontato il sindaco di Fiumicino al Messaggero.
Il pm chiede archiviazione
A conclusione delle indagini condotte dai carabinieri, il pm Giampaolo Melchionna ha chiuso il fascicolo inoltrando richiesta di archiviazione presso il gip di Grosseto. Il 6 giugno sarà chiamato a decidere sia su detta richiesta, sia sul destino dei 24mila euro, che potrebbero essere confiscati oppure consegnati all’azienda stessa. In tale caso, fa sapere il quotidiano Il Tirreno, la somma verrà devoluta al centro contro le discriminazioni e la violenza sulle donne di Grosseto, che ha due sportelli di ascolto anche a Orbetello e Capalbio. Lo ha reso noto la stessa Cirinnà.
Cirinnà tira un sospiro di sollievo
Esprime sollievo la senatrice dem: «Ho vissuto dei giorni di panico a causa della fuga di notizie che ha messo in pericolo me e la mia famiglia: qualunque malfattore avrebbe potuto avvicinarci e minacciarci per avere i soldi indietro. Ero sola con la mia famiglia. Quando sono stati ritrovati i soldi abbiamo immediatamente chiamato le forze dell’ordine per denunciare il fatto e chiedere protezione. Ma questo non è avvenuto: a noi non è stato neanche consegnato il verbale della denuncia mentre, nel giro di 48 ore, ce l’avevano tutti i giornali», spiega Cirinnà. Che per chiosare, stigmatizza l’atteggiamento di chi, all’indomani della scoperta, l’aveva accusata di conoscere l’origine di quella somma di denaro: «Sono una persona divisiva, lo so. Vengo spesso demonizzata o celebrata senza mezze misure. Questo ha polarizzato sulla vicenda i giudizi di tutti: mi domando ancora cosa hanno nella testa coloro che hanno scritto frasi del tipo `l’ha fatto di proposito: prima li ha nascosti e poi li ha denunciati´. Quale sarebbe la logica?».
Cristina Gauri
2 comments
Se non fosse stata deputato del pd ma deputato di FDI sarebbe in galera in attesa di condanna definitiva.
..la comunista con il culo altrui.. una tenuta agricola che consta di oltre un centinaio di ettari di terreno..come baffino ….come tutti i comunisti che odiano le propietá, ma non la loro…