Le ipotesi di come e chi possa aver commesso il reato sono due: il lavoro di un esperto hacker che sarebbe riuscito ad entrare nel “cloud” del suo smartphone oppure il brutto scherzo di un ex fidanzato.
Il social più attivo nel caso è Twitter: proprio sulla piattaforma “cinguettante” c’è chi avrebbe messo a disposizione un link dal quale accedere alle foto. Purtroppo per voi non siamo riusciti a trovarlo, ma in compenso c’è chi già grida allo “scandalo sessista” e al paragone – adir poco forzato – con il caso di Tiziana Cantone. Rubare foto da un account privato e diffonderle è reato, va bene. Ma per piacere risparmiateci le litanie provincialotte e post-sessantottine, evitate di starnazzare come oche ossessive sul maschilismo anche quando non c’entra nulla ed evitate di paragonare casi che nulla hanno in comune.
Aurelio Pagani
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E sti cazzi?
Ma, scherzi a parte, chi è?
Se qualcuno la conosce….ci faccia sapere.
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