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Clandestini in barca a vela: 10mila euro per arrivare in Italia. Il clamoroso business della rotta balcanica marittima

by Alessandro Della Guglia
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clandestini in barca a vela

Roma, 10 mag – La chiamano “rotta balcanica marittima” ed è un nuovo buco nero nel traffico di uomini verso le coste italiane. Sì perché l’obiettivo dei criminali che utilizzano questo tratto del Mediterraneo come una silenziosa autostrada del mare, non è altro che far soldi, molti soldi, con i clandestini che percorrono la rotta in barca a vela. E’ quanto emerso da un’operazione della Polizia di Stato contro l’immigrazione illegale, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Un’operazione in corso dall’alba di questa mattinata, con l’impiego di poliziotti del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine e della Squadra Mobile di Crotone, in collaborazione con la Squadra Mobile di Brindisi, Foggia, Grosseto, Imperia, Lecce, Milano, Torino e Trieste, e con la partecipazione di personale dell’Agenzia Europol e della Divisione Interpol, attraverso i collaterali Organismi esteri interessati alle operazioni.

Traffico di uomini, 29 persone in manette

In manette sono già finiti 29 soggetti, fortemente indiziati di appartenere ad una associazione criminale transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al riciclaggio del denaro provento dell’attività illecita. Gli inquirenti parlano di sodalizio articolato in cellule presenti sia in Italia che all’estero (Turchia e Grecia). Gli appartenenti a questa organizzazione puntavano a far giungere i migranti in Italia attraverso la suddetta rotta balcanica marittima, ovvero sfruttando il Mediterraneo orientale, a bordo di natanti del tipo veliero, alias barche a vela, con partenze dalla Turchia e dalla Grecia.

Clandestini in barca a vela, il business della rotta balcanica marittima

“Le indagini della Polizia di Stato, coordinate dalla Dda di Catanzaro, sono durate quasi 4 anni e hanno permesso di colpire con 29 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip di Catanzaro – ha detto il prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato – un’organizzazione transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al riciclaggio delle somme derivanti dai pagamenti dei migranti”.

“La fase operativa, diretta dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, condotta in Italia dal Servizio Centrale Operativo e dalla Squadra Mobile di Crotone coadiuvata da altre 8 Squadre Mobili sull’interno territorio nazionale, ha altresì coinvolto, previo interessamento di Interpol ed Europol, la Turchia, la Grecia, il Belgio, la Germania, la Svezia, l’Inghilterra, il Belgio e il Marocco è stato smantellato un gruppo malavitoso capace di garantire l’arrivo a destinazione di migliaia di migranti, in transito per l’Italia dalla cosiddetta rotta balcanica marittima, attraverso l’uso di velieri condotti da scafisti per lo più russofoni”, fa sapere il prefetto.

E ancora: “Veniva garantito l’arrivo a destinazione del migrante al prezzo complessivo di circa 10 mila euro; in sostanza era stato creato un vero e proprio sistema di accoglienza illegale, organizzato tra l’estero e diversi capoluoghi italiani, che ricomprendeva anche il vitto e l’alloggio nelle diverse tappe (Crotone, Lecce, Brindisi, Foggia, Grosseto, Imperia, Milano, Torino, Trieste) e al quale i migranti si affidavano completamente”.

Alessandro Della Guglia

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2 comments

Germano 10 Maggio 2023 - 12:45

Sapete come guadagnano i 10.000 euro? Glieli mandano i loro “fratelli” che “lavorano” in Italia e che guadagnano centinaia di migliaia di euro nel business della droga, oppure pensavate che in Africa guadagnassero abbastanza per pagare un biglietto turistico di questo valore?

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fc 11 Maggio 2023 - 8:06

Ben segnalato Germano.
Per quelli è senz’ altro meglio che dover far finta di lavorare e riciclare, perdendoci, facendo scontrini al nulla. Con la soluzione da tè segnalata prenderanno pure interessi e “fraterna riconoscenza”.

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