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Confagricoltura contro etichettatura Ue: a rischio l’export italiano

by Andrea Grieco
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etichettatura Ue

Roma, 19 lug – Nei prossimi giorni sarà delineato presso i vertici europei la possibile definizione di un sistema di etichettatura europeo, che sarà poi presentato alla Commissione in autunno. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha espresso con disappunto la propria preoccupazione a proposito di questo nuovo sistema: “Siamo convinti che riassumere le qualità nutrizionali di un prodotto alimentare con una lettera o con un colore risulti poco convincente e, in alcuni casi, addirittura fuorviante per i consumatori”

Etichettatura Ue semplicistica e controproducente

“Siamo molto preoccupati – ha sottolineato inoltre Giansanti – del potenziale enorme impatto negativo sui nostri prodotti, se sistemi come il Nutri-Score saranno scelti dalla Commissione. Mantenere viva l’attenzione sul nuovo sistema di etichettatura nutrizionale fronte pacco (FOPNL) che sarà scelto è fondamentale, per questo abbiamo ritenuto indispensabile continuare nella nostra azione di sensibilizzazione scrivendo al Commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni, agli eurodeputati e al Governo”. Confagricoltura e gran parte del sistema Italia ritengono infatti che “una concezione eccessivamente semplicistica e poco aderente alle reali peculiarità degli alimenti non può e non deve essere adottata. Basarsi esclusivamente sulla quantità di calorie, grassi e zuccheri di un alimento non fornisce una valutazione complessiva della qualità dell’alimento in esame e rischia perfino di ottenere l’effetto contrario di quello desiderato, inducendo in errore il consumatore”

A rischio l’export italiano

Le problematiche legate a sistemi di etichettatura europei, come il Nutri-Score, avrebbero come principale vittima l’export dei prodotti agroalimentari italiani come il parmigiano reggiano o l’olio d’oliva, i quali avrebbero una gradazione qualitativa bassa. L’agroalimentare italiano, con le sue ricette tradizionali specifiche, mal si presterebbe a questa etichettatura riduzionista e fondata su un calcolo preciso che non tiene conto della totalità della dieta, ma analizza semplicemente la salubrità di un prodotto in base ai nutrienti – in particolare acidi grassi saturi, zuccheri e sodio – che esso contiene in 100 grammi.

Andrea Grieco

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