Firenze, 15 dic – Due dei tre studenti toscani arrestati il 25 novembre scorso restano agli arresti domiciliari. Il Gip Angelo Antonio Pezzuti ha infatti rigettato l’istanza di revoca presentata dai legali dei ragazzi, confermando in toto l’impianto dell’ordinanza che aveva stabilito gli arresti domiciliari e non riscontrando “nessuna circostanza nuova intervenuta a modificare o attenuare le esigenze di tutela”. E così due ragazzi incensurati di 20 e 22 anni, la cui grave colpa è stata quella di aver realizzato un volantinaggio non autorizzato all’interno dell’istituto Galileo Galilei di Firenze, restano agli arresti domiciliari.
Il Gip crede solo al preside (del Pd) e alle docenti
Con poche righe il Gip ha rigettato la corposa istanza presentata dalla difesa in cui si chiedeva di rivedere una misura “particolarmente afflittiva” per ragazzi di vent’anni e in cui si spiegava chiaramente come non ci fosse alcun pericolo di reiterazione del reato. Sui “gravi indizi di colpevolezza” il giudice si è attenuto esclusivamente alle testimonianze del preside – e dirigente Pd – Alessandro Giorni e ai racconti colpevolizzanti delle docenti, non dando credito alla versione dei ragazzi. Ma soprattutto non prendendo nemmeno in considerazione i video dell’azione che mostrano chiaramente il carattere dimostrativo del volantinaggio, ben lungi dall’essere riconducibile alla “violenza in corpo amministrativo aggravata” imputata ai tre ragazzi incensurati, reato per il quale rischiano fino a quindici anni di carcere.
Ma quale pericolo di reiterazione?
Il Gip ha negato ai ragazzi anche il permesso per andare a lavorare o di frequentare l’università, in quanto “gli arresti domiciliari sono l’unica misura idonea a contenere le esigenze cautelari in atto”. Sempre per il Gip la volontà di reiterazione del “reato” sarebbe confermata da un comunicato diffuso dal Blocco Studentesco relativo all’azione dimostrativa del 3 ottobre scorso, in cui si spiega come il volantinaggio realizzato in varie scuole italiane (tra cui anche quello al Galileo Galilei di Firenze) fosse solo “l’inizio di un anno di dure proteste”. Per il giudice questa frase, insieme all’affissione di uno striscione qualche giorno più tardi nei pressi del liceo fiorentino, sarebbe sufficiente per provare la volontà di reiterare il reato di “violenza in corpo amministrativo”.
Tre studenti arrestati: colpevoli di essere di “destra”
Insomma tra presidi/dirigenti Pd che denunciano, professoresse che ripetono in serie la stessa versione scagliandosi contro lo “stile squadrista e fascista” dell’azione, il Gip che conferma i domiciliari a tre ragazzi incensurati con queste motivazioni, non può non sorgere più di un ragionevole dubbio sulla natura politica di una tale repressione e di una tale durezza. L’essere di “destra” e militare nel Blocco Studentesco potrebbe alla fine essere la principale colpa di questi tre poveri ragazzi incensurati, costretti a passare un Natale ai domiciliari nel Paese dove molto spesso i peggiori farabutti non pagano nulla.
Davide Romano
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Domiciliari per tutti, allora! Alla faccia della democrazia (per chi ci crede ancora)!
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