Roma, 29 mag – Calo dei contagi, situazione in Lombardia che resta poco confortante e 98 morti nelle ultime 24 ore. In estrema e parzialissima sintesi è quanto emerge dal bollettino odierno della Protezione Civile. Sta di fatto che il coronavirus continua a circolare in Italia ma soprattutto in Lombardia. Nessun decesso in 7 regioni: Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Molise, Sicilia, Sardegna e Basilicata. Nessuna nuovo caso in 5 regioni: Basilicata, Calabria, Valle d’Aosta, Abruzzo e Umbria. Mentre la regione italiana maggiormente colpita dal virus ne ha rilevati oggi 354, pari addirittura al 68,6% del totale. Questa la situazione nelle altre regioni più colpite: 56 casi in Piemonte, 38 in Emilia Romagna, 16 nel Lazio e 14 in Liguria.
Tutti i dati di oggi
Morti: nelle ultime 24 ore come detto sono 98 i decessi confermati, mentre ieri le vittime erano state 70. In totale Italia, dall’inizio dell’epidemia, sono morte 33.229 persone
Guariti: anche oggi sono guarite dal virus molte persone. Nelle ultime 24 ore 2.240, ieri 3.503. Complessivamente in Italia sono guarite 152.844 persone
Ricoverati: prosegue il calo dei pazienti ricoverati in ospedale. In terapia intensiva oggi si trovano 475 persone: -14 rispetto alla giornata di ieri. Ricoverati con sintomi sono 7.094 pazienti: -285 rispetto a ieri. Mentre in isolamento domiciliare si trovano 38.606 persone: -1.512 rispetto a ieri.
Malati: ancora in calo le persone attualmente positive. Il calo di oggi è di 1.811 unità, mentre ieri era stato di -2.980. I nuovi contagi sono 516, ieri erano stati 593.
Come al solito i dati vanno analizzati tenendo di conto il rapporto tra tamponi effettuati e casi individuati. Nelle ultime 24 ore sono statti fatti 72.135 tamponi, a fronte dei 75.893 di ieri. Il rapporto tra tamponi effettuati e casi individuati è di 1 malato ogni 139,8 tamponi: 0,7%.
“Abbiamo superato la curva di picco dell’infezione, siamo nella parte di discesa e in una fase di controllo della situazione, ma richiede un’attenzione particolare”. Ovvero occorrono “sistemi di monitoraggio e capacità di risposta sanitaria ad eventuali focolai”. A dichiararlo è stato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante l’audizione in Commissione Bilancio della Camera. “Con la prossima settimana ci avviamo a una sfida sarà ancora più importante perché sarà liberalizzata la mobilità tra regioni e anche quella internazionale. Questo richiederà una capacità ancora più attenta di monitorare e rispondere a focolai”, ha precisato Brusaferro.
Alessandro Della Guglia
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