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Coronavirus, decreto del governo su app Immuni: “Dati distrutti a fine emergenza”

by Ilaria Paoletti
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App Immuni, decreto governo

Roma, 29 apr – L’articolo 6 del decreto legge del governo relativo all’app di tracciamento dei contagi Immuni prevede che l’utente che scaricherà l’app riceverà «informazioni dettagliate e trasparenti al fine di raggiungere una piena consapevolezza sulle finalità e sulle operazioni di trattamento».

Le perplessità relative alla privacy

Ci sono state molte perplessità inizialmente tutte relative alla tutela della privacy per chi decidesse di scaricare l’app di tracciamento dei contagi approvata dal governo. Adesso, sempre secondo il decreto, si sa che i «dati personali raccolti siano esclusivamente quelli necessari ad avvisare gli utenti di rientrare tra i contatti stretti di altri utenti risultati positivi». Si confermerebbe, dunque, che il «tracciamento dei dati sia basato sul trattamento di dati di prossimità dei dispositivi, resi anonimi oppure, ove ciò non sia possibile, pseudonimizzati» e che «è esclusa in ogni caso la geolocalizzazione dei singoli utenti».

Garantite “riservatezza sul trattamento dei dati”

Il provvedimento, ancora in bozza, garantisce per l’app “la riservatezza, l’integrità, la disponibilità e la resilienza dei sistemi e dei servizi di trattamento dei dati” nonché «misure adeguate ad evitare il rischio di reidentificazione degli interessati”. Si stabilisce anche la distruzione dei dati, anche se una data al momento non può essere fissata: «I dati relativi ai contatti stretti sono conservati, anche nei dispositivi mobili, per il periodo strettamente necessario al trattamento, la cui durata è stabilita dal ministero della Salute ma comunque non oltre il 31 dicembre 2020″. Dunque il governo assicura che i dati «non possono essere utilizzati per finalità diverse» e chi si rifiuterà di  «alcuna limitazione o conseguenza in ordine all’esercizio dei diritti fondamentali».

Slittata la riforma intercettazioni

A quanto sembra, l’app Immuni verrà «realizzata esclusivamente con infrastrutture localizzate sul territorio nazionale e gestite da amministrazioni o enti pubblici o in controllo pubblico». Nel medesimo decreto è contenuta un’altra notizia: quella che fa slittare al primo settembre l’entrata in vigore della discussa riforma delle intercettazioni. Originariamente, la scadenza originaria era fissata al primo maggio.

Ilaria Paoletti

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2 comments

Cesare 29 Aprile 2020 - 6:25

Fidatevi dei vostri carcerieri ; dategli anche le chiavi di casa perchè di loro vi potete fidare.E’ gente che vuole il vostro bene, mica burattini di poteri occulti che vogliono creare un nuovo ordine mondiale cinesizzato

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Ermanno 29 Aprile 2020 - 7:08

Quando facevo il servizio militare (TANTI ANNI FA.. 😏) in caserma tra le varie locuzioni si usava dire “non ci crede neanche Caccamo” ; a buon intenditor..

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