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Cortocircuito Ong: Medici Senza Frontiere accusata di razzismo

by Alessandro Della Guglia
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Medici Senza Frontiere, razzismo

Roma, 11 lug – In Medici Senza Frontiere c’è un “razzismo istituzionalizzato”. E’ l’incredibile accusa rivolta alla Ong da appartenenti all’Ong stessa. Un vero e proprio cortocircuito buonista, che emerge da un documento di fine giugno sottoscritto da ben mille membri ed ex appartenenti dell’organizzazione internazionale. Una lettera di denuncia scritta dopo che Msf Italia aveva preso una particolare posizione nei confronti del movimento Black lives matter. In pratica secondo i vertici italiani dell’Ong è preferibile evitare di “usare il termine razzismo”, dicendo semmai che “tutte le vite contano”. Parole giudicate ambigue, per le quali i rappresentanti dell’organizzazione si sarebbero poi scusati esplicitando il loro rammarico per aver provocato comprensibili reazioni indignate di esponenti e simpatizzanti della stessa organizzazione.

“Mentalità colonialista, élite bianca privilegiata”

D’altronde nella gara dei buoni sentimenti, c’è sempre qualcuno più buono, dunque sei costretto a prestare estrema attenzione ai termini che usi. E le scuse a posteriori spesso non bastano. Non a caso la bufera non si è affatto placata. La lettera in cui si accusa Msf di razzismo è stata firmata tra gli altri da Javid Abdelmoneim, presidente di Msf Uk, e da Florian Westphal, responsabile per la Germania della stessa organizzazione. Ma nello specifico cosa si imputa alla Ong? In primis di subire una sorta di influenza dominante di una presunta “élite bianca e privilegiata” e di rafforzare una mentalità colonialista che si celerebbe dietro l’impegno umanitario.

Insomma secondo i firmatari in qualche modo Msf adotterebbe preferenze nelle assunzioni che vengono accordate sempre e solo ai bianchi. L’Ong sarebbe colpevole anche di vere e proprie discriminazioni razziali nei luoghi di lavoro. In Medici Senza Frontiere, stando sempre a quanto sostenuto dagli accusatori interni, sarebbe fortissima e “soffocante” la mentalità del “civilizzatore bianco”. La lettera chiede per questi motivi l’apertura di un’indagine indipendente sul razzismo insito in Msf, per agevolare poi una “profonda riforma che smantelli decenni di potere e paternalismo”.

Alessandro Della Guglia

 

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1 commento

Sergio Pacillo 11 Luglio 2020 - 2:44

Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.

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