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“Così mi minacciavano i collettivi rossi”: la denuncia (ignorata) dell’ex preside del Michelangiolo (Video)

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 1 mar – La verità su quanto accaduto al liceo Michelangiolo di Firenze, nonostante l’indecente propaganda della sinistra, sta piano piano emergendo. Non tutti tacciono per timore di ritorsioni, cosa che già di per sé dovrebbe far capire il clima che si respira in certi istituti scolastici, anzi. Dopo la nostra intervista a un professore di lungo corso, che da molti anni insegna in quella scuola di Firenze e che ha dichiarato di aver visto l’aggressione dei collettivi ai ragazzi di Azione Studentesca – non il contrario – pullulano testimonianze analoghe. Ma non è tutto, perché a evidenziare un intollerabile clima d’odio diffuso dai rossi, è anche l’ex preside del liceo Michelangiolo, Massimo Primerano. Prima con un post di commento al sindaco di Firenze, Dario Nardella, poi con un’intervista rilasciata a Quarta Repubblica.

L’ex preside del liceo Michelangiolo: “Io minacciato dai collettivi, nessuno mi difese”

“Negli anni in cui ero preside, dal 2005 al 2012, lei era vicesindaco. In quel periodo, le violenze erano tutte di matrice anarchica e i cosiddetti collettivi di sinistra non disdegnavano affatto di usare mezzi verbalmente e fisicamente violenti in nome di un antifascismo usato come slogan ed un modo di agire che niente aveva da invidiare ai metodi fascisti”, scrive Primerano rivolgendosi a Nardella. “Al sottoscritto fu danneggiato lo scooter, giunsero minacce pesanti alcune delle quali sono sempre visibili nella bacheca all’ingresso del Liceo. ‘Primerano fascista’ era lo slogan che raggiungeva lo share più alto nei cortei e sui muri. E tutto questo solo perché esigevo il rispetto delle regole seguendo quello che ci insegna la Costituzione più bella del mondo. Pensi un po’, allora fui pure candidato in una lista di sostegno al Pd”, tuona l’ex dirigente scolastico del Michelangiolo.

“Ma guarda caso né lei né alcuno dei suoi colleghi mi sostenne. Anzi accadde di peggio: ricevevo telefonate di sostegno forte da esponenti politici che il giorno seguente non disdegnavano di fare sia in consiglio comunale che sui giornali dichiarazioni apertamente critiche sul mio operato. Non feci lettere agli studenti e neppure le inviai ai giornali per il rispetto al ruolo istituzionale che avevo cucito addosso. Mi aspetterei da politici seri una condanna contro qualunque forma di violenza indipendentemente da chi la pratica e non in base a chi la pratica, senza fare il tifoso. Chiedo troppo?”, conclude Primerano.

 

Alessandro Della Guglia

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2 comments

Kts 1 Marzo 2023 - 11:19

.ma perché quelle bandiere di merda rossa possono ancora sventolare e non sono in un museo come quelle uncinate?

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La prima iniziativa della Schlein? Una gita al corteo antifascista (con Conte) 1 Marzo 2023 - 4:00

[…] “Così mi minacciavano i collettivi rossi”: la denuncia (ignorata) dell’ex preside… […]

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