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Degrado totale a Rozzano, giovane camerunense gira nudo per le strade. Era già stato espulso

by Michele Iozzino
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rozzano

Roma, 9 set – Con noncuranza e disinvoltura andava in giro completamente nudo per le strade di Quinto Stampi, a Rozzano, in provincia di Milano. Una passeggiata di salute a cui la polizia locale ha posto fine curiosamente davanti ad una lavanderia. Il girovago nudista era una giovane camerunense di 27 anni, il quale era già stato colpito in precedenza da un decreto di espulsione emesso dalla questura di Milano.

Gira nudo per le strade ma era già stato espulso

Una passeggiata che costerà non poco al giovane originario del Camerun. La voglia di starsene con i gioielli di famiglia in bella vista gli ha fruttato una multa di 106 euro ed una denuncia. Infatti, il ventisettenne aveva vagato per diverso tempo completamente svestito per le vie cittadine di Quinto Stampi, così – come si suol dire – come mamma l’ha fatto. Un girovagare apparentemente senza meta e senza motivo, mentre il giovane entrava e usciva dai negozi che trovava sulla via nell’imbarazzo e nello sconcerto generale. Un comportamento che di certo non poteva passare inosservato. Diversi passanti hanno così chiamato la centrale operativa della polizia locale per segnalare quanto stava accadendo sotto i loro occhi.

L’intervento della polizia e il trasferimento nel comando di Rozzano

L’intervento dei vigili non si è fatto attendere. Questi ultimi sono riusciti a intercettare e fermare il camerunense mentre stava entrando, sempre in vesti adamitiche, in una lavanderia. Non è chiaro il perché si fosse diretto proprio verso la lavanderia, forse per l’intento di trovare qualcosa con cui coprirsi. La polizia locale ha in questo modo arrestato l’uomo, per poi trasferirlo presso il comando di viale Romagna a Rozzano, dove è stato successivamente identificato. Al ventisettenne originario del Camerun è stata comminata una sanzione amministrativa di 106 euro per atti contrari alla pubblica decenza. Oltre alla multa, è scattata anche la denuncia per non aver ottemperato al decreto di espulsione che la questura di Milano aveva emesso a suo nome.

Michele Iozzino

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