Per beneficiare dei contributi, sottolinea la Guardia di Finanza, “è necessario avere determinati requisiti e rispettare alcuni vincoli come ad esempio non essere occupati alla data di presentazione della domanda del contributo; comunicare all’ente erogatore l’avvenuta cessazione dell’attività economica destinataria del contributo pubblico; non essere titolari di quote o azioni di altre società ammesse a benefici; non richiedere altre agevolazioni per 36 mesi dalla concessione dei benefici; non trasferire al di fuori dell’azienda i beni ed i diritti aziendali ammessi al contributo”. Tali vincoli dono fissati dal decreto attuativo n. 185 del 2000. I soggetti che non hanno rispettato tali vincoli sono ben 1079.
Alcune delle persone individuate avrebbero ottenuto fondi attraverso comportamenti fraudolenti, come la redazione di atti falsi. L’esito delle analisi è ora al vaglio dei comandi territoriali della Guardia di finanza che stanno concludendo le indagini. Nel frattempo Invitalia ha già attivato tutte le procedure di revoca dei benefici e le conseguenti iniziative legali per il recupero dei fondi. Dall’analisi regionale e provinciale delle posizioni irregolari la Campania con 420 illeciti è al primo posto della classifica, con Napoli che da sola ne conta 134 comunque battuta da Salerno con 137 irregolarità. Al secondo posto la Puglia con 206 e a completare il podio la Sicilia con 163 posizioni.
Roberto Derta