Roma, 7 lug — I rapper e quell’irrefrenabile spinta a imbrattare con lo sterco del narcisismo social qualsiasi cosa riguardi il sacro (ma sono in buona compagnia): era già capitato al Sacrario di Redipuglia, quando il trapper Justin Owusu aveva vomitato il suo nulla cosmico sulle ossa di 100mila caduti per la Patria (sfregio che gli valse una condanna), è successo con il duo Depra e Senx, che hanno scelto di girare il video della loro canzoncina rap Tro*e e droghe nel cimitero austroungarico di Aurisina (Trieste)
Il video rap al cimitero di guerra
Tr*e e droghe non mi fanno stare bene, ripetono i due mentre saltellano in canotta tra le 1.934 lapidi dei soldati caduti durante la Prima guerra mondiale tra Monfalcone e il Monte Harmada. Che non stiano bene, è un dato di fatto, che debbano smettere di drogarsi, idem; per quanto riguarda le tro*e, nutriamo parecchi dubbi che questi due tizi abbiano la fila davanti alla porta. Di tutti i posti in cui era possibile girare un video, proprio sulle tombe di chi diede il sangue per la patria, che per i due sedicenti rapper non significa assolutamente nulla, anzi: probabilmente, quando glielo si farà presente, faranno spallucce commentando «che sfigati». Anche perché basta guardarli per capire che se toccasse in sorte a loro di difendere i sacri confini, probabilmente si ammazzerebbero da soli, per sbaglio, maneggiando i loro stessi fucili. Nel frattempo, l’importante è saltellare in mezzo alle tombe perché fa figo, fa molto disagio esistenziale, nella speranza di attirare l’attenzione di qualcuna delle famose tro*e che, in tutta evidenza, nella loro vita appaiono decisamente meno presenti delle droghe.
Il sindaco va su tutte le furie
Il video, pubblicato su YouTube il 10 giugno scorso, è stato scoperto da Roberto Todero, storico della Prima guerra mondiale, che ha provveduto a segnalarlo all’emittente locale TeleQuattro e dal sito Trieste Café. La notizia è infine arrivata alle orecchie del sindaco di Aurisina, Igor Gabrovec, che sui social ha diffuso un comunicato pieno di sdegno. «Da sindaco provvederò a segnalare il fatto all’autorità giudiziaria, ho già preso contatti con la caserma dei carabinieri riservandomi di intraprendere anche ulteriori iniziative volte a tutelare l’immagine e il decoro dei luoghi ricompresi nel territorio comunale. Il video è indegno ed è inaccettabile venga oltraggiato un cimitero e luogo della memoria».
Che cosa rischiano i due
Nel frattempo TeleQuattro rende noto che i militari dell’Arma sono al lavoro per individuare i due «artisti». Secondo quanto riportato dall’emittente televisiva, i carabinieri starebbero indagando per individuare gli autori del videoclip. I due, come già accaduto a Owusu e all’amico Mattia Antonio Piras (autore del video), rischiano una condanna da uno a cinque anni per violazione di sepolcro secondo quanto stabilito dall’articolo 407 del Codice penale. Nel caso di Owusu e del suo amichetto, i mesi di condanna furono 8.
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Condivido in pieno, complimenti all’autrice dell’articolo per l’ottima stesura