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L’esposto dei ristoratori contro i virologi da talk show: “Basta allarmismo, ci mandate in rovina”

by Cristina Gauri
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esposto ristoratori contro virologi

Viterbo, 11 gen – I ristoratori si sollevano contro il terrorismo psicologico seminato dai cosiddetti «virologi stellati» e presentano un esposto chiedendo che i cosiddetti «esperti» si assumano la responsabilità di quello che dicono. La misura è colma, dunque, e i gestori di bar, ristoranti e pizzerie mostrano il conto agli scienziati. Mesi e mesi di allarmismo martellante a tutte le ore del giorno hanno terrorizzato gli italiani. Che ora non si sentono più sicuri di consumare nei locali pubblici, già messi in ginocchio dalle restrizioni degli ultimi mesi. 

I ristoratori ai ferri corti con i virologi: “Presentiamo esposto”

«La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la dichiarazione in cui Fabrizio Pregliasco ha detto che dobbiamo dimenticarci pranzi e cene per tutto il 2021. Devo capire se l’ha detta a titolo personale o se c’è qualche evidenza scientifica e, allora, ce le mostrassero. Altrimenti si crea solo panico tra gli imprenditori e gli italiani e basta». Paolo Bianchini, presidente nazionale di MIO (Movimento imprese ospitalità), spiega così a ilGiornale.it le motivazioni che lo hanno spinto a presentare un esposto alla Procura di Viterbo contro i virologi. Proprietari di bar, ristoranti, pub e pizzerie vogliono vederci chiaro ed esaminare le prove scientifiche che hanno portato alla chiusura dei loro locali.

I virologi si assumano la responsabilità delle proprie dichiarazioni

«Se i virologi parlano a titolo personale è bene che si assumano le responsabilità di quello che dicono», attacca Bianchini. Il presidente Mio è ben intenzionato a «verificare se esiste il reato di procurato allarme». L’effetto ottenuto dai vari Pregliasco, Crisanti, Galli è deleterio e si ottiene «il contrario di quello che si vorrebbe ottenere attraverso un’informazione corretta che gli italiani devono ricevere affinché la pandemia sia contenuta».

I locali pubblici più sicuri delle case o degli autobus

Secondo i ristoratori, infatti, i locali pubblici sono più sicuri dell’ambiente famigliare. L’alveo casalingo «porta inevitabilmente ad abbassare la guardia perché è chiaro che in casa ti senti più libero di girare senza mascherina». I dati, del resto, parlano chiaro. «La percentuale di contagi nei ristoranti è intorno all’1%. Nei trasporti pubblici tale percentuale sale al 17%», spiega Bianchini. «Quest’anno c’è il rischio che chiudano 250mila tra bar e ristoranti, ossia più della metà dei locali di ristorazione esistente. Ma non solo». Esiste anche il pericolo legato alla criminalità organizzata. «La Dia ha già accertato che la mafia si sta impossessando di alcune di queste attività».

«Noi abbiamo iniziato pesantemente a prendere di petto questa situazione da quando è uscito il famoso verbale del Cts del 17 ottobre in cui gli scienziati davano il via libera all’apertura dei locali», spiega Bianchini. «Ora qualcuno si assuma la responsabilità dei danni che sta provocando».

Cristina Gauri

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2 comments

Sergio Pacillo 12 Gennaio 2021 - 8:44

Non vi preoccupate.
Sta arrivando il recovery fund.

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Anton 12 Gennaio 2021 - 10:58

Intanto, in data 07/01/2021, da parte di un gruppo di avvocati, è stato depositato anche un nuovo esposto presso la Procura di Roma nei confronti dei ministri Conte, Lamorgese e Speranza. Le ipotesi di reato sarebbero le seguenti: attentato contro la Costituzione dello Stato (283 c.p.); usurpazione di potere politico (287 c.p.); epidemia colposa (438 c.p.); violenza privata (610 c.p.); sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione (289 bis c.p.); sequestro di persona (605 c.p.); abuso d’ufficio (323 c.p.)…

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