Roma 17 dic – La scure censoria di Facebook si è abbattuta nuovamente sui politici non allineati al pensiero unico e ha imbavagliato, per ben due volte di seguito, l’assessore della regione Veneto di Fratelli d’Italia Elena Donazzan. Per l’ennesima volta il colosso di Zuckerberg si arroga il diritto di silenziare le voci di politici regolarmente eletti dal popolo italiano, senza che i loro post violino in alcun modo le leggi dello Stato o le stesse condizioni di uso del social.
Donazzan esprime solidarietà agli studenti di Firenze
D’altro
«Libertà? Un concetto che la sinistra interpreta con la forza della dittatura del pensiero», aveva scritto ieri l’esponente di FdI in una nota. «E così, degli studenti colpevoli di aver espresso liberamente il proprio pensiero su questo governo vengono arrestati! Sì, arrestati! Indegno clima da dittatura».
Facebook cancella il primo post di Donazzan
Agli zelanti gendarmi di Facebook – in carne ed ossa o algoritmici che siano – non è andata giù la solidarietà, espressa in modo palese, all’organizzazione delle tartarughe frecciate. Nemmeno quattro ore dopo il post della Donazzan è stato infatti rimosso dalla piattaforma. Non volendo
La piattaforma rimuove anche il secondo post
Puntualmente il social ha reiterato la censura rimuovendo persino il post che faceva riferimento a quello precedentemente censurato. Non solo: Facebook le ha notificato il rischio che la pagina stessa venga sottoposta a oscuramento per «continue violazioni degli Standard della community».
Facebook impatta sulle libertà Costituzionali
Una decisione gravissima, dal momento che parliamo della pagina Facebook riferita alla funzione istituzionale dell’assessore Donazzan. Una piattaforma privata per l’ennesima volta incide, con una decisione unilaterale, su libertà tutelate dalla Costituzione quali quella di parola e quelle
politiche, impattando sulla sovranità espressa con il voto dai cittadini italiani. Un accanimento che contrasta peraltro con la presenza della pagina istituzionale di CasaPound, riconosciuta per legittima su Facebook proprio nella aule di Tribunale e riattivata dopo l’oscuramento. E’ chiaro che dietro la scelta censoria della piattaforma si nasconde una chiara presa di posizione politica, ostile all’associazione giovanile Blocco studentesco perché legata alle tartarughe frecciate.
Cristina Gauri
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Fakebook: dalla presa per il c..o al cesso! Abbiamo (per quanto mi riguarda “hanno”) messo anni a digerirlo, oggi, un po’ stitici, espelliamo!
[…] discussa in Consiglio regionale veneto contro l’assessore al lavoro e all’istruzione Elena Donazzan. Il tentativo della sinistra di «far fuori» l’esponente di Fratelli d’Italia per aver […]