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«La Festa dell’Unità? Una truffa da 300mila euro». Rinvio a giudizio per gli organizzatori

by Vittoria Fiore
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Festa Unità

Firenze, 21 apr – Nuova grana in arrivo per il partito più indagato d’Italia. Stiamo parlando, ovviamente, del Partito democratico. Sì perché, stando a quanto riferisce la Nazione, la Procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per l’organizzatore della Festa dell’Unità, il festival annuale del fu Pci e dell’attuale Pd. L’accusa è quella di truffa aggravata nei confronti di un ente pubblico, ossia il Comune di Firenze. L’ipotesi di reato è stata formulata dal procuratore aggiunto Luca Turco, con il procedimento che si dovrebbe concludere il prossimo 8 giugno.

Bufera sulla Festa dell’Unità

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, tra il 2014 e il 2017, il responsabile tecnico della Festa dell’Unità avrebbe truffato il Comune di Firenze per una somma che si aggira attorno ai 300mila euro. In sostanza, l’organizzatore del festival avrebbe indicato agli uffici del Comune una superficie di spazio pubblico inferiore a quella poi effettivamente utilizzata al parco delle Cascine, il luogo in cui si è svolta la kermesse. Tra l’altro, il responsabile avrebbe quantificato «in modo falso la ripartizione tra la superficie occupata da attività commerciali e quella occupata per le attività di altro tipo». Tradotto in parole povere, l’organizzatore della Festa dell’Unità avrebbe pagato al Comune di Firenze un Cosap più basso del dovuto (Cosap sta per Canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche).

Leggi anche: Mille commensali, poche mascherine. Le norme anti-Covid non valgono per la Festa dell’Unità?

La denuncia partita da sinistra

Nel dettaglio, nel 2014 sarebbero stati versati al Comune 11.999 euro invece dei 87.676 dovuti, nel 2015 14.426 invece di 90.982, nel 2016 8.827 invece di 88.652, nel 2017 21.934 invece di 126.108. E il danno finale si aggirerebbe appunto sui 300mila euro. Un danno che si configura come «truffa aggravata perché in danno di un ente pubblico». E pensare che a denunciare questa presunta frode della Festa dell’Unità è stato un esponente di Sinistra italiana, Tommaso Grassi, che nel dicembre del 2017 aveva presentato un esposto alla Procura in qualità di consigliere comunale di Firenze. «Avevamo ragione – ha dichiarato Grassi – anche se hanno sempre negato accusandoci di vedere i fantasmi. Adesso il Comune chieda indietro quei soldi non riscossi».

Vittoria Fiore

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1 commento

Lappola 21 Aprile 2021 - 2:56

Ma sii, va bene lo stesso, ma dove sta il problema? Fra cani e cani non si mordono, i quattrini girano sempre lì , la mano destra si muove all’ombra della mano sinistra, avete mangiato la bruschetta? SI ?? e allora statevi zitti e godete.

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