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Figliuolo vede al ribasso il piano vaccini (le dosi non bastano). E striglia De Luca: “Nessuna deroga”

by Adolfo Spezzaferro
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figliuolo de luca

Roma, 13 apr – Il commissario straordinario Figliuolo aggiorna (ancora) il piano vaccini al ribasso e striglia il governatore campano De Luca, che voleva derogare dalla tabella di marcia: “Vaccinazioni in maniera uniforme in tutto Italia“. “A fine maggio saremo comunque in grado di passare alle categorie produttive per far ripartire il Paese. Lo dicono i numeri: nel trimestre che va da aprile a giugno avremo 45 milioni di dosi, vuol dire 15 milioni al mese. È la quantità giusta”. Allo stato attuale, però, non se ne parla di arrivare a 500mila vaccinati al giorno entro aprile. L’obiettivo annunciato è dunque impossibile da raggiungere: servono più dosi. Per adesso il massimo raggiungibile è 315mila vaccinati al giorno.

Figliulo a De Luca: “Nessuna deroga, mettere al sicuro fragili e anziani”

La campagna di vaccinazione “deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano, facendo riferimento all’ordinanza che indica le categorie prioritarie”, avverte Figliuolo replicando al presidente della Campania De Luca. “L’obiettivo – chiarisce – è quello di mettere al sicuro le persone fragili e le classi di età più anziane, che sono le più vulnerabili all’infezione. Più celermente si concluderà questa fase, prima si potrà procedere a vaccinare le categorie produttive”.

La protesta del governatore campano

“La Campania – aveva detto De Luca – è stata una regione tra le più rigorose d’Italia, ma una cosa è il rigore altro è la stupidità. Ho appena finito di parlare con il commissario Figliuolo al quale ho detto che una volta completati gli ultra ottantenni e i fragili noi non intendiamo procedere per fasce di età. Dedicheremo la struttura pubblica a curare i fragili e le persone anziane ma lavoreremo anche sui settori economici perché se decidiamo di andare avanti solo per fasce di età, quando avremo finito le fasce di età l’economia italiana sarà morta”.

Pure Gelmini riprende il dem: “Conferenza Stato-Regioni luogo giusto per dirimere questioni”

“Dobbiamo affrontare i problemi con la necessaria serenità ma è evidente che il governo si è dato e ha offerto un aggiornamento del piano vaccini con priorità che devono essere rigorosamente rispettate. Peraltro la Conferenza Stato-Regioni è un organismo importante in momenti complessi come quelli attuali, è il luogo giusto per chiarirsi e dirimere le questioni“. Risponde così il ministro per gli Affari regionali Gelmini in merito all’ultimatum di De Luca, che aveva minacciato di lasciare la Conferenza Stato-Regioni in caso non avesse avuto subito più dosi per la Campania.

Piano vaccini: tra il 15 e il 22 aprile saranno consegnate 4,2 milioni di dosi

Figliuolo dunque aggiorna la tabella di marcia (qui i dati ufficiali aggiornati sulla campagna vaccinale) alla luce delle conferme sulle consegne delle dosi da parte di Johnson & Johnson e Pfizer. Domani 360mila dosi saranno stoccate nell’hub della Difesa a Pratica di Mare. Di queste, 184.800 riguardano il primo carico del vaccino monodose di Johnson & Johnson mentre altre 175.200 sono invece di AstraZeneca. Nel complesso, sono oltre 4,2 milioni le dosi di vaccino che verranno consegnate tra il 15 e il 22 di aprile alle strutture sanitarie delle regioni. In particolare è prevista la distribuzione di oltre tre milioni di Pfizer suddivisi in due tranche di 1,5 milioni, circa mezzo milione di Vaxzevria (il nuovo nome del vaccino AstraZeneca), oltre 400mila di Moderna, e di più di 180mila di Johnson & Johnson. Per la settimana 16-22 aprile si stimano circa 315mila somministrazioni giornaliere negli oltre 2.200 punti vaccinali in tutta Italia attivi.

Il commissario è convinto di rispettare la tabella di marcia. Ma i conti non tornano

Allo stato attuale, “il numero di persone di età superiore agli 80 anni che ha ricevuto almeno una somministrazione ha intanto superato quota tre milioni, con un incremento di 500mila unità rispetto alla settimana precedente. E’ stato così raggiunto con almeno una dose il 70% della platea di oltre 4,5 milioni rilevata con il sistema informatico ‘Tessera sanitaria’ e verificata dalle Regioni/Province autonome”, riporta in una nota la struttura commissariale per l’emergenza Covid-19. Ma, numeri alla mano, con questo ritmo il 70% della popolazione sarebbe vaccinato a dicembre e non agli inizi di settembre, come annunciato da Figliuolo. Dal canto suo però il commissario si dice sicuro di rispettare la tabella di marcia: “Tra luglio e settembre avremo 84 milioni di dosi. Non ci sarà alcuno slittamento”. Ma, lo ripetiamo, i conti non tornano.

Adolfo Spezzaferro

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