Padova, 22 apr — Ancora furbetti del reddito cittadinanza scoperti tra ladri, spacciatori e soprattutto immigrati; in un momento storico in cui migliaia di italiani fanno la fila di fronte agli istituti di carità per poter mettere in tavola qualcosa da mangiare.
A Padova 78 furbetti del reddito di cittadinanza
Teatro della scoperta è stavolta la città di Padova. Un’operazione della Guardia di Finanza Locale ha consentito di denunciare ben 78 persone scoperte a percepire indebitamente il sussidio targato 5stelle. Il totale sottratto illegalmente allo Stato ammonta a più di 450mila euro. I controlli, svolti in sinergia con il Comune e l’Inps locale, hanno permesso di individuare. Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, queste persone avrebbero ottenuto il reddito di cittadinanza presentando domande mendaci, omettendo di comunicare di essere sottoposti a misura cautelare personale e producendo dichiarazioni fittizie sul requisito della residenza.
Dichiarazioni false
Figura infatti tra i requisiti fondamentali per l’ottenimento del sussidio l’obbligo di essere residenti nel nostro Paese da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, e l’assenza di misure cautelari personali in corso di esecuzione a carico del richiedente. Non c’è nemmeno bisogno di dirlo, tra i denunciati sono emersi indagati per furto, spaccio di droga e uno anche per rapina a mano armata. Addirittura, uno dei percettori indebiti del reddito di cittadinanza era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Egli aveva presentato domanda recandosi al Caf durante le ore di permesso utili ad allontanarsi dal domicilio per provvedere alle esigenze di carattere personale.
Il maltolto verrà restituito
Tra gli stranieri beccati ad usufruire indebitamente del reddito di cittadinanza destano particolare clamore i case di 3 persone che avevano presentato la domanda pur essendo iscritti all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero). Due di essi risultano essere residenti in Tunisia e uno in Colombia. Tutti i «furbetti» sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Padova. Ora rischiano pene fino a sei anni di reclusione. Inoltre, L’Inps fa sapere che è stata disposta la revoca del beneficio con efficacia retroattiva e sono state avviate le procedure per il recupero delle somme erogate.
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