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Furti e gravidanze anti carcere, la ladra rom che dovrebbe scontare 25 anni

by Fabio Pasini
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Ladra rom

Milano, 16 nov – Una storia emblematica che porta nuovamente alla luce un fenomeno la cui gravità sociale è costantemente sottaciuta per l’ormai cronico autorazzismo che pervade il mondo dell’informazione e degli opinion maker.

Una professionista affermata

Ana Zahirovic, una rom di nazionalità croata, ha solo 26 anni ma è un’affermata “professionista” nel suo campo, quello dei furti, dei borseggi e delle rapine. Su di lei pesa un carico di condanne pari a 24 anni, 9 mesi e 17 giorni di reclusione. Pena che la signora non ha mai scontato, anzi.

Due mattine fa gli agenti della Polfer l’hanno fermata mentre tra i binari della Stazione Centrale di Milano era alla ricerca di nuove vittime. Solo un paio di mesi orsono, per i consueti motivi, era stata arrestata e subito scarcerata perché incinta. E qui ci si imbatte in un altro fattore peculiare della piaga delle borseggiatrici rom, quello delle gravidanze seriali prodotte ad hoc per evitare di finire in gabbia a causa delle proprie malefatte. Una scientifica prassi legata alla “professione” di tali irriducibili predatrici.

Una serie di reati interminabile

La “carriera” di Ana Zahirovic, appartenente a una delle famiglie più tristemente note della criminalità rom, è impressionante. Difficile ricostruire con precisione la serie interminabile di furti, borseggi, rapine variamente eseguite, di cui si è resa protagonista negli anni. Quello che emerge è il tira e molla con la giustizia italiana: un susseguirsi di denunce, arresti, brevi periodi di detenzione, scarcerazioni, condanne su condanne. Il carcere evitato grazie all’odiosa e inumana pratica delle gravidanze a scopo di impunità. L’altra mattina è finita nuovamente a San Vittore, col ventre vuoto e quasi 25 anni da scontare. Succederà davvero? La risposta è quasi poco importante, non fosse altro perché il suo caso è solo la punta dell’iceberg di una realtà ripugnante, rappresentata da un mondo, quello dei rom, che genera crimine, degrado morale e materiale nel cuore delle città italiane, a Milano in modo particolarmente grave. Ma guai a dirlo, guai a scriverlo: l’accusa di razzismo è sempre pronta e, nel caso, la macchina giudiziaria sa dimostrarsi assai più efficiente e spietata.

Fabio Pasini

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6 comments

ddt 16 Novembre 2019 - 11:29

al forno con patate e porceddi alla sarda

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Sergio Pacillo 17 Novembre 2019 - 8:32

Non sparlate dei rom delinquenti, perché poi Francesco, Liliana e Laura sì arrabbiano.
Secondo Lui, alla violenza bisogna rispondere con il dialogo.

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Pietro Aretino 17 Novembre 2019 - 6:16

Mi fa piacere che parliate di questa ingiustizia, ma vi faccio notare che il trucco di aggirare la legge con la scusa della gravidanza è usato anche dalle italiane: ad esempio, la donna che gettò una secchiata d’acido in testa a William Pezzullo, sfigurandolo a vita, ha evitato finora il carcere per lo stesso motivo. Credo che il problema vero qui sia l’assurda legge femminista che garantisce l’immunità alle donne incinte.

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jenablindata 17 Novembre 2019 - 10:16

concordo con pietro aretino…
la legge che garantisce l’immunità alle donne incinte è da abolire.

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Deve scontare 25 anni per furto, borseggi e rapine: ma la rom di origini croate e sempre incinta e resta libera - Rassegne Italia 18 Novembre 2019 - 7:48

[…] Leggi la notizia su Il Primato Nazionale     Segui le nostre rassegne su Facebook e su Twitter Precedente […]

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Coronavirus, a Milano le ladre rom al lavoro con la mascherina | Il Primato Nazionale 27 Febbraio 2020 - 5:43

[…] Come abbiamo più volte raccontato, si tratta di bande organizzate di borseggiatrici nomadi con vari passaporti balcanici, per lo più giovani e in molti casi regolarmente incinte per evitare gli arresti; si muovono a piccoli gruppi nei luoghi di maggiore transito di persone, come i vagoni e le banchine della metropolitana, il piazzale della Stazione Centrale, il centro storico. Scelti i bersagli più facili, le professioniste del furto puntano dritte a borse, zaini, portafogli, smartphone, macchine fotografiche e preziosi dei malcapitati. In questi giorni di allarme sanitario, strade e piazze del capoluogo lombardo sono meno frequentate del solito e allora le scaltre malviventi rom ricorrono a un semplice escamotage per portare avanti la propria attività. […]

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