Altro provvedimento per dei cittadini stranieri sbarcati sulle coste italiane e altro intervento dei giudici a favore degli immigrati fermati. Scene già viste, questa volta il provvedimento di trattenimento era stato disposto, nella giornata di ieri, a sei tunisini dal questore di Ragusa Vincenzo Trombadore. Al momento delle convalide presso il Tribunale ordinario di Catania, sezione speciale Immigrazione, il giudice Rosario Maria Annibale Cupri ha disposto l’immediato rilascio dei sei nordafricani, i quali richiedevano la protezione internazionale. Un altro caso nel quale i giudici scelgono le politiche che dovrebbe indicare il governo.
L’altro caso sempre a Catania
L’intervento del giudice Cupri ricalca l’episodio avvenuto pochi giorni fa, sempre al Tribunale di Catania, quando Iolanda Apostolico, “toga rossa” finita sotto le polemiche, ha accolto il ricorso di tre immigrati, sempre provenienti dalla Tunisia, sbarcati a metà settembre sulle coste di Lampedusa e in seguito portati all’interno del centro di Pozzallo. Il giudice Apostolico aveva ritenuto che non fossero state rispettate le norme europee e che quelle interne al nostro Paese fossero incompatibili, sulla stessa linea il collega Cupri ha argomentato dichiarando che il richiedente non può essere trattenuto al solo fine di esaminare la sua domanda e che il trattenimento deve considerarsi misura eccezionale e limitativa della libertà personale, ex art.13 della Costituzione. Quindi, la normativa nazionale non sarebbe compatibile con quanto previsto dai dettami della normativa europea.
Certa magistratura soffoca il Paese
In pochissimi giorni due disposizioni da parte della magistratura che vanno diametralmente contro le decisioni del governo, a dimostrare come le azioni dell’esecutivo guidato dal premier Giorgia Meloni sul tema immigrazione trovino un vero e proprio muro difficile da superare. Le tanto famigerate “toghe rosse” non smettono di soffocare l’Italia con i loro provvedimenti ideologici.
Andrea Grieco