Una lunga lista di “marchiati”
Rosso per omofobia, transfobia e tutto il relativo carrozzone, il verde per pagine e siti Lgbt-friendly. Il marchio ha già colpito nomi illustri: da Matteo Salvini a Giorgia Meloni, senza dimenticare l’ex ministro della Famiglia Lorenzo Fontana e il senatore Pillon, passando da testate giornalistiche come La Verità e Libero. Non mancano
nemmeno Vittorio Sgarbi, Vittorio Feltri, Mario Giordano e Paolo Del Debbio. E ovviamente – potevamo esimerci? – il nostro giornale. Sito, pagina Facebook e account Twitter del Primato sono ora tutti visibili in rosso da chi ha installato la componente. Insomma, il dl Zan non è ancora realtà ma già la zelante polizei progressista ha già provveduto a segnalare gli impenitenti criminali del pensiero, strenui sostenitori dell’esistenza di soli due generi.
«Ovviamente io sono in cima alla lista – commenta su Facebook il senatore leghista Simone Pillon – con un bel rosso carminio che spicca in ogni mia pagina o contenuto. Mi consola essere in buona compagnia, con tanti amici della Lega, tutti i ragazzi e le ragazze del family day e perfino qualche femminista ritenuta TERF (cioè contraria a riconoscere i trans come femmine)».
1 commento
[…] e i sostenitori del pensiero libero non sono gli unici finiti nel mirino di Shinigami Eyes, l’estensione di Google che colora di rosso i siti e i profili social di chi osteggia le istan…t: stamattina, infatti, a subire il marchio dalla lettera scarlatta da parte dei gendarmi arcobaleno […]