Dublino, 3 giu – L’idea del green pass, il passaporto vaccinale, per poter viaggiare non piace alla Ryanair che mette le cose in chiaro: “Per viaggiare con noi non sarà richiesto”.
Green pass, no di Ryanair: “Non serve”
«Sui voli Ryanair non sarà richiesto un passaporto vaccinale, perché riteniamo che sotto il libero movimento che è garantito in Europa non dovrebbero esserci questi limiti», spiega il direttore commerciale di Ryanair, Jason Mc Guinness, a proposito del progetto Ue “Green Pass”.
“La sicurezza sarà comunque garantita”
Non solo, il manager ha ribadito, durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove rotte per l’estate dagli scali pugliesi di Bari e Brindisi, la scelta di occupare tutti i posti sui voli poiché la sicurezza sarà garantita ai passeggeri «che indosseranno la mascherina come da disposizioni» in «aeromobili che hanno filtri che garantiscono ogni 3 minuti il ricambio dell’aria, con una qualità paragonabile a una sala operatoria».
Certificato verde, entusiasmo … nero
Il green pass, anche detto “Certificato verde digitale” sarà un documento sanitario comune a tutti gli Stati membri che servirà a dimostrare l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19, la testata negatività da tampone o la guarigione dal virus. L’Unione Europea ha avviato l’iniziativa ma col caso Ryanair (che potrebbe essere seguita a ruota da molteplici linee low cost che hanno subito un vero tracollo a causa del Covid) è evidente che non è un’ipotesi che entusiasma tutti i cittadini dell’Europa, tantomeno le aziende …
Ilaria Paoletti
2 comments
Ecco che il “mercato” e “l’economia” utilizzati come “vangelo” dai maggiori rappresentanti della “dittatura sanitaria” per discriminare i “non vaccinati”, per una volta gli si rivolta contro.
Che sberla! Del resto, facendo due conti: il tampone è un costo aggiuntivo che pesa “solo” sui non vaccinati, nonostante il fatto che i vaccinati possono lo stesso trasmettere il virus. Questa è una delle tante discriminazioni, ma a livello economico cosa succede? lo avevo detto:
Al prezzo del biglietto, si aggiunge il prezzo del tampone per tutti i non vaccinati che possono decidere di non viaggiare. A perderci denaro è anche l’azienda perchè perde un alto numero di clienti. Fra l’altro l’obbligo di mascherina permane.. come per viaggiare su qualsiasi treno regionale. Ecco perchè a volte questi principi “puramente” economici, funzionano come un boomerang. Ora parliamo di un volo che uno fa una volta all’anno magari.. ma se parlassimo di treni? chi viaggia tutte le settimane secondo voi può fare un tampone ogni volta? (visto che dura dalle 24 alle 48 ore secondo le varie regole..) No.. Ci vorrebbe uno stipendio.. basta il buon senso per capire che è solo un ricatto per far vaccinare.
Ecco.. come il principio “puramente economico”, almeno per una volta. si rivolta contro a quei “genialoidi” che l’hanno ideato per discriminare chi non ha preso l’acqua santa(benedizione del nuovo ordine terapeutico). Avevo previsto che sarebbe potuto succedere anche parlando di concerti e altre cose.
[…] Fonte: IlPrimatoNazionale […]