Roma, 17 mag – Ennesimo fatto di cronaca nera che vede protagonisti cittadini immigrati avvenuto la scorsa notte nella periferia romana. A Tor Cervara, zona est della Capitale, un 42enne viene avvicinato da due giovani con la scusa di chiedergli una sigaretta.
Appena ricevuto risposta negativa i due malviventi aggrediscono il malcapitato a suon di coltellate. La vittima riesce ad evitare i fendenti di uno dei due aggressori ma non quelli dell’altro che lo colpisce ripetutamente ad un braccio ed alla mano. A questo punto viene rapinato di cellulare e portafoglio, contenente 50 euro, prima che i due aggressori si diano alla fuga.
Aggressore fermato grazie alla vittima
Il fatto è avvenuto alle 3:30 circa di notte, in pieno coprifuoco quindi. La segnalazione al 112 di una persona ferita ha fatto giungere sul posto una pattuglia del commissariato di zona che ha prestato un primo soccorso alla persona ferita per poi raccogliere la sua testimonianza sui fatti ed un identikit degli aggressori. Proprio grazie alla precisa descrizione dell’abbigliamento di uno di essi, i poliziotti riescono a fermare il sospettato nei pressi di un distributore poco lontano dalla zona della rapina.
Arrestato uno straniero del Gambia
L’uomo, un immigrato 19enne proveniente dal Gambia, era ancora sporco e con i pantaloni strappati durante la colluttazione ed aveva nascosto nella manica della sua giacca un taglierino di colore nero e arancio fluorescente esattamente corrispondente a quanto descritto ai poliziotti dalla vittima. L’aggredito, dopo essere stato portato in ospedale per essere medicato e refertato con una prognosi di otto giorni, si è recato presso la stazione di polizia dove ha sporto denuncia ed effettuato il riconoscimento del sospetto fermato. L’immigrato africano è così stato arrestato per rapina aggravata in concorso, mentre proseguono le indagini per individuare il suo complice che è riuscito a far perdere le proprie tracce.
Palazzina occupata da africani al centro delle polemiche
Proprio a Tor Cervara si trova una palazzina occupata da circa 150 persone, quasi tutti immigrati clandestini, sgomberata già due volte, la prima nel 2018 su disposizione dell’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini e la seconda soltanto pochi giorni fa, dopo che un occupante, proveniente anch’esso dal Gambia e con vari precedenti per spaccio e reati contro il patrimonio, era stata trovato morto.
Lorenzo Berti