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Immigrati infetti nel centro d’accoglienza, rivolta a Rocca di Papa: “Non vogliamo fare la quarantena”

by Nicola Mattei
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rocca di papa rivolta immigrati

Roma, 29 ago – Rocca di Papa torna di nuovo agli onori delle cronache. Il motivo è sempre lo stesso: una gestione a dir poco superficiale del fenomeno migratorio, le cui problematiche sono state acuite dai recenti sbarchi di numerosi immigrati positivi al coronavirus. Alcuni di essi, finiti nel centro d’accoglienza “Mondo Migliore” del comune romano e costretti alla quarantena per verificare le loro condizioni di salute (28 ospiti su 300 risultavano contagiati), non si sono però voluti piegare alle necessità di tutela della salute pubblica. Dando così origine ad una vera e propria rivolta.

Rivolta al centro d’accoglienza di Rocca di Papa

Le prima avvisaglie dell’insofferenza degli immigrati ospitati a Rocca di Papa si sono manifestate nelle prime ore della mattina di ieri, quando diverse decine di nigeriani e gambiani hanno domandato di poter uscire dal centro. Richiesta ovviamente irricevibile, dato che pur essendo negativi a due tamponi erano ancora in attesa dell’esito del terzo. Nulla da fare: per loro la quarantena poteva già considerarsi finita, a prescindere dal risultato delle analisi.

Ne sono scaturiti momenti di tensione, con le forze dell’ordine costrette a dover chiedere rinforzi per placare la furia degli immigrati che con sempre maggiore veemenza spingevano per potersi riversare nelle strade di una città che ha dovuto pagare un alto tributo di morti per coronavirus. I facinorosi hanno spinto i poliziotti e i carabinieri intervenuti, ferendo alcuni agenti che vanno così a sommarsi ai quattro contusi di un analogo episodio che si era verificato sempre al centro d’accoglienza di Rocca di Papa non più tardi di mercoledì scorso, a testimonianza che gli animi nella struttura sono sempre più caldi.

Poche settimane fa la rivolta di Treviso

Non è la prima che alcuni immigrati, alloggiati in centri d’accoglienza diventati dei veri e propri focolai, danno in escandescenze. Solo poche settimane fa, alla caserma Serena di Casier (in provincia di Treviso) – dove erano stati individuati oltre 130 positivi, costringendo il centro all’isolamento – alcuni ospiti avevano devastato l’infermeria.

Nicola Mattei

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3 comments

Anton 29 Agosto 2020 - 7:42

Anche in Sardegna, la situazione diventa sempre più instabile:

1) protesta dei migranti/clandestini presso il centro di accoglienza del paese di Monastir (CA):

https://www.castedduonline.it/grande-caos-a-monastir-gruppo-di-migranti-protesta-sui-tetti-del-centro-daccoglienza/

2) nel paese di Aritzo (NU), monta la protesta di alcuni abitanti in merito all’inatteso trasferimento di un numero imprecisato di migranti/clandestini:

https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/08/29/non-vogliono-i-migranti-minacce-a-sindaco-sardegna_61be8649-5c41-447a-ba67-a6c69aff1397.html

3) nel paese di Villaspeciosa (SU), petizione per far chiudere il centro di accoglienza dopo una serie di furti, rapine, molestie alle ragazzine e risse (nonostante le pubbliche scuse da parte degli algerini coinvolti):

https://www.castedduonline.it/stefano-barista-villaspeciosa/

………………….continua……………………….

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jenablindatajenablindata 29 Agosto 2020 - 8:01

una bella mitragliata di pallottole di gomma…
quattro o cinque costole rotte per ciascuno,
e vedrai come si calmano all’istante.

è ora di finirla con questo lassismo:
sono nel nostro paese?
che seguano le nostre regole,piaccia o meno.

differentemente,che tornino nei loro a pedate nel culo oppure galera
(con contorno di pronto soccorso,se fanno resistenza)

COSI’AGISCE UNO STATO SERIO.

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