Polemica negli Stati Uniti in seguito all’uscita dell’ex presidente Donald Trump in materia di immigrazione. Il tycoon, durante una delle sue ultime interviste, ha dichiarato come gli stranieri che arrivano nel Paese a stelle e strisce “avvelenano il sangue” dello stesso, inoltre, ha anche ribadito che gli stessi porterebbero malattie all’interno dello Stato. Subito si è alzata la voce del politicamente corretto a gridare al razzismo e alla xenofobia, accuse che già più volte in passato sono state rivolte all’imprenditore.
Le dichiarazioni di Trump sull’immigrazione
Trump ha rilasciato queste dichiarazioni durante una video intervista a The National Pulse, un sito web vicino all’area repubblicana di ascendenza trumpiana: “Nessuno ha mai assistito a qualcosa di simile a quello che state vedendo ora. È una cosa molto triste per il nostro Paese”, ha detto ora Trump riferendosi all’immigrazione. “Sta avvelenando il sangue del nostro Paese”, ha aggiunto. E ancora: “È veramente brutto e le persone che arrivano portano malattie. La gente arriva portandosi dietro tutto quello che potete beccarvi. Nessuno ha idea da dove queste persone arrivino. Noi sappiamo che sono usciti di prigione. Sappiamo che vengono da istituti per malati mentali. Voglio dire, sono terroristi”.
Confini presi d’assalto
Le problematiche legate all’immigrazione colpiscono anche gli Stati Uniti d’America, dove sono sempre di più le masse di stranieri che si accalcano a ridosso dei confini del Paese, soprattutto alla frontiera del sud vicino al Messico. Già lo scorso maggio un’ondata di persone si era riversata sul confine di El Paso, in Texas, tanto che la Casa Bianca aveva ribadito che “il confine non è aperto”. Nel mentre le città del nord, come New York, vengono invase giornalmente da migliaia di immigrati, con conseguente degrado e problematiche.
Andrea Grieco