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Imprenditore regala 1.500 euro in più ai suoi dipendenti per pagare le bollette

by Ludovica Colli
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Milano, 12 apr – “Chiamatelo contributo energetico”: così un imprenditore regala 1.500 euro in più ad ogni suo dipendente per pagare le bollette. Sarà una Pasqua da ricordare per i lavoratori della Metallurgica Legnanese, azienda di Rescaldina (in provincia di Milano) che si occupa dell’importazione e della commercializzazione di acciai speciali, laminati, forgiati e trafilati.

Imprenditore dona 1.500 euro in più ai suoi dipendenti per pagare le bollette

Siro Della Flora, 76 anni, amministratore unico della società, ha infatti deciso di dare un contributo di 1.500 euro in più a ogni suo dipendente. Non un “regalo” in senso stretto perché Della Flora preferisce chiamarlo “contributo energetico“. Esattamente come la voce che figura nel cedolino che i lavoratori hanno ricevuto ieri mattina. Insomma, quei soldi in più che i dipendenti si troveranno in busta paga sono un “bonus” che l’azienda ha deciso di elargire ai lavoratori per aiutarli a far fronte al caro bollette.

L’imprenditore: “Adesso iniziano a farsi sentire gli aumenti di gas e luce”

Un aiuto concreto visti gli aumenti di gas, luce e spese quotidiane. Rincari che stanno colpendo le aziende ma anche le famiglie. E di sicuro 1.500 euro faranno molto comodo ai dipendenti dell’azienda. “Ho deciso di aggiungere il contributo in questo momento – spiega Della Flora al Corriere della Sera – perché proprio adesso cominciano a farsi sentire gli aumenti di gas, luce e spese di ogni genere. Rincari che non sentiamo solo noi imprenditori, ma anche i nostri collaboratori”.

La Metallurgica Legnanese è stata fondata nel 1969 da Siro Della Flora dopo aver lavorato 10 anni da impiegato in una trafileria di Legnano. Nell’azienda sono impiegate 42 persone (17 operai, 12 autisti e 13 impiegati nel settore commerciale).

Ludovica Colli

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fabio crociato 12 Aprile 2022 - 4:38

Quello che un paio di decenni fa M.Veneziani, un solitario alla mezza ribalta (non per sua responsabilità), segnalava come obbligo per la sopravvivenza di certo necessario ed esistente capitalismo: l’ applicazione della etica.
Ho ancora il suo articoletto ritagliato da il Giornale (quando era un po’ più serio), e, lavorando con un “derivato” del buon Olivetti, ho cercato di mettere in pratica quello in cui già credevo per animo ed esperienza di lavoro nel frattempo acquisita, ma l’ avvento della multinazionale mangia tutto ha obbligato a gettare la spugna.
Ho ripreso con un corso ethical officer premiato con l’ ambrogino (MI, sic), per implementare e confrontare le mie vedute, per poi accorgermi di quanti furbastri giocano sulla etica modificata modernamente al pragmatismo, al opportunismo e alle tasche altrui. Come la giustizia… Ovviamente, i non idonei vengono esclusi da qualsiasi considerazione.

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