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In Uganda passa la legge anti-Lgbt: prevista anche la pena di morte

by Cristina Gauri
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uganda gay

Roma, 31 mag — Il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni ha approvato il disegno di legge anti-Lgbt che prevede pene detentive severissime, fino ad arrivare alla pena di morte, per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer.

In Uganda passa il disegno di legge anti Lgbt

Il provvedimento, approvato dal parlamento ugandese a marzo e considerato uno dei più rigidi al mondo, era fortemente osteggiato dall’Onu e dai Paesi occidentali che fino all’ultimo speravano non venisse firmato. Museveni ha invece calato l’asso dichiarando di voler «resistere alle pressioni imperialiste». Altri Paesi africani, come Kenya e Ghana, sono in procinto di adottare legislazioni simili in tempi brevi.

Il disegno di legge rispondeva alle richieste dei gruppi religiosi dell’Uganda che negli ultimi mesi avevano chiesto a parlamentari di proteggere i bambini e la «santità della famiglia tradizionale africana». Il Paese, tradizionalmente molto conservatore, non è mai stato accogliente con le persone Lgbt.

Cosa è l’omosessualità aggravata

Nella nuova legge è previsto l’ergastolo per chiunque abbia rapporti sessuali con persone dello stesso sesso, fino a 10 anni di carcere per chi prova ad avere rapporti omosessuali, e la pena di morte per chiunque sia condannato per «omosessualità aggravata», termine ombrello che include i rapporti omosessuali con minori di 18 anni, persone disabili, o praticati minacciando l’altra persona o mentre questa si trova in stato di incoscienza. Diversamente da quanto indicato all’inizio, nel testo non si indicano pene peri i sospettati di attività omosessuali.

Nel mirino le associazioni Lgbt

Inoltre il provvedimento prevede fino a 20 anni di carcere per chiunque «promuova l’omosessualità»: anche i cittadini o le istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, o pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale e letteratura mediatica pro-gay, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. L’attivista gay più attivo in Uganda, Frank Mugisha, ha raccontato al New York Times che da molti mesi moltissimi ugandesi Lgbt stanno cercando di lasciare il Paese temendo di essere perseguitati una volta entrata in vigore la legge.

Cristina Gauri

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2 comments

Wilson 31 Maggio 2023 - 9:59

Che sia di esempio !!!!

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led 31 Maggio 2023 - 10:13

la pena di morte non serve ma una leggina che non rompano i coglioni dovrebbe essere universale

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