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Intervista alla drag queen delle fiabe gender: “Siete dei bigotti, non facciamo nulla di scabroso”

by Cristina Gauri
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drag queen

Roma, 26 feb – Per la drag queen Paola Penelope, la lettura di racconti su teenager transessuali, incestuosi, sul sesso gay tra minorenni e famiglie arcobaleno rivolta a un pubblico di bambini sarebbe “un’iniziativa innocente, ingiustamente strumentalizzata dal centrodestra dove degli artisti [le drag queen ndr] vanno a raccontare favole di inclusione, di amicizia, di amore”. Lo ha sostenuto lei (sarà il pronome giusto?) stessa, raggiunta dal Primato Nazionale che le ha voluto rivolgere qualche domanda sulla vicenda che ha infiammato il dibattito negli ultimi due giorni.

Da una parte la Biblioteca interdisciplinare “Cittadini del Mondo”, associazione sponsorizzata, tra gli altri, da Open society foundation dell’amichetto George Soros, che ha promosso (con tanto di evento pubblicizzato sul sito del Comune di Roma) tre appuntamenti in cui due drag queen avrebbero letto ai bambini le cosiddette “fiabe inclusive” che qui abbiamo proceduto ad analizzare. Dall’altra Lega e FdI, con la Meloni e Pillon in testa, a denunciare e condannare l’iniziativa. La tanto attesa lettura alla fine è saltata, pare per la decisione del ministero di sospendere le uscite extrascolastiche come profilassi contro il coronavirus – anche se in molti ritengono si sia trattato di un dietrofront dovuto alle troppe polemiche.

Eravamo pronti ad intavolare un dibattito con questa persona (che ci aveva contattato sua sponte per poter chiarire le sue posizioni) ma ci siamo trovati a dover interloquire con un disco preregistrato che proponeva a pappagallo tre concetti contraddittori e controbatteva ad ogni argomentazione deflettendo e accusandoci di omofobia e bigottismo. “Non era una situazione così compromettente come hanno fatto credere politici e una certa stampa”, insiste Penelope. “Non erano argomenti scabrosi e indicibili. Nessuno di noi voleva dare delle lezioni”. Per cui le abbiamo fatto notare che nei libri si parlava di rapporti pluri-incestuosi tra fratelli che arrivavano persino ad avere figli, sesso fra minorenni e adolescenti trans, e che sì, per noi e secondo il sentire comune questi argomenti sono scabrosi se proposti a un pubblico di bambini o ragazzini influenzabili. La nostra artista ha ribattuto una gamma di risposte che andava dal “Volevamo semplicemente raccontare delle favole belle e con finale positivo”, al “a voi bigotti forse dà fastidio che degli uomini vestiti da donna vadano in mezzo ai bambini a raccontare delle semplici favole”.

Penelope rigetta poi le accuse di indottrinamento Lgbt e di gender – che a sua detta non esiste: “Non siamo qui per dare lezioni ai più piccini, per questo, al massimo, ci sono gli psicologi”, sostiene. Quando le viene fatto notare che uno dei libri in questione (Fiabe straordinarie per famiglie ordinarie) parla di famiglie arcobaleno, bambini con due mamme o due papà, omogenitorialità sottoforma di fiaba con personaggi di fantasia – il tutto per rendere evidentemente più appetibile e meno visibile il tentativo di ideologizzazione – Penelope risponde che “il libro non è ancora uscito, esce oggi, è impossibile che tu lo abbia letto, sei un incompetente e non sai fare il tuo lavoro”. In realtà il libro in questione è uscito il 14 maggio 2019 e ne abbiamo letto degli estratti: parlano esattamente di quello che i titoli promettono. “Il titolo non è esplicativo di ciò che è raccontato”, si arrampica sugli specchi. Quindi Levante, Ondino e le loro due mamme piratesse, Mikail, un giovane mago che si sente una strega e Amira e i suoi due papà maghi di cosa dovrebbero parlare secondo lei? La risposta è sempre la stessa: “Voi siete bigotti, noi diffondiamo l’amore, l’inclusività e lottiamo contro il bullismo”. 

Poi mette a tacere le voci sull’annullamento dell’iniziativa, precisando che gli eventi alla biblioteca sono solo stati posposti: “Non siamo andati avanti con il progetto perché la direttiva ministeriale anti-coronavirus ce lo ha impedito. Ma non appena l’emergenza rientrerà lo riprenderemo, e faremo degli eventi ancora più grossi a livello di partecipazione, e i bigotti come voi [il Primato], la Meloni e Pillon non ci potranno fare proprio niente“. Anche perché, prosegue, “L’evento si tiene in una biblioteca, non in una scuola, non c’è presenza obbligatoria, non è una lezione durante l’orario scolastico“. Le 10.30 del mattino non sono in orario scolastico? E allora perché la lettura è stata sospesa proprio da una circolare del ministero dell’Istruzione? A queste e molte altre domande avremmo voluto avere responso, ma l’unico feedback che Penelope ci ha concesso riguardava la nostra irrimediabile chiusura mentale. La drag ci ha salutato sottolineando l’inutilità delle telefonata – non essendo riuscita a convertirci alla propria visione. Interessante confronto, da rifare.

Cristina Gauri

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6 comments

jason17 26 Febbraio 2020 - 5:41

Siamo ai confini della realtà! Questi soggetti andrebbero curati e non ostentati, non si accettano e pretendono che gli altri lo debbano fare al loro posto, incuranti delle contraddizioni fisiche e comportamentali che esibiscono. Avete fatto bene a cercare di contattare quest’uomo per cercare di confrontarsi civilmente, ma questi esseri, una volta messi di fronte all’evidenza, rifiutano sempre il dialogo perché non possono far valer nessuna ragione, quindi accusano il prossimo di omofobia e bigottismo non volendo ammettere d’essere in mala fede, sono degli adolescenti capricciosi, oltre che deviati. Il vero problema è lo sdoganamento di queste figure come educatori, siamo veramente governati da dementi.

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Anton 27 Febbraio 2020 - 10:51

Eh, ma questo è lo spirito dell’epoca: ciò che è informe cerca di sopravanzare ciò che è forma. Certo che queste persone si sentano minacciate da chi non la pensa come loro! Devono portare avanti un progetto:

https://www.osservatoriogender.it/capire-il-gender/chi-la-promuove/

https://www.plannedparenthood.org/learn/sexual-orientation-2

https://www.plannedparenthood.org/learn/gender-identity

Questo progetto deve essere presentato, ovviamente, ai bambini, cioè, alle future generazioni e quelli che non la pensano come loro – specie se adulti con una ben precisa opinione in merito – vengono visti come autentici disturbatori da censurare con ogni mezzo possibile.

E’ il progressismo: idee come quelle del cosiddetto “gender” vengono percepite, da coloro che se ne fanno portavoce, come idee superiori, come rappresentazione massima del più alto livello di evoluzione della specie umana. Si tratta, a tutti gli effetti, dell’applicazione più totale del motto “liberté, égalité, fraternité (ou la mort)”.

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Marc 26 Febbraio 2020 - 8:47

Ma guardati!

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SergioM 26 Febbraio 2020 - 9:52

Non posso essere bigotto , perchè NON sono cristiano …..
ho abbandonato il Cattolicesimo DEVIATO da 45 anni …..

Ma tu fai solo SCHIFO !!!! sei ANORMALE , non fai cose scabrose ….
ma RIVOLTANTI !!!!

come mangiare la merda …….

Sei ANORMALE , non pretendere di piacere a noi NORMALI …….

se non capisci …..

uomo/donna NORMALE

tutte le altre opzioni A-NORMALI

non basteranno le leggi IMMORALI a farci cambiare idea !!!!!!!

e …i BIGOTTI di OGGI siete voi FROCIONI , vestali del nuovo culto culandro :

Chi assiduamente e scrupolosamente osserva le pratiche del culto senza afferrarne l’intima essenza religiosa; bacchettone, pinzochero.

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rino 27 Febbraio 2020 - 1:08

Questi “cosi” sono proprio dei gran paraculi! E scusate ma non intendo solo in senso fisico.
Si vestono così per poi eventualmente redarguire l’interloquiente affibiandogli le solite accuse di essere chiuso, retrogrado etc. Praticamente usano la loro forma esteriore come arma di ricatto, facendo finta di non capire (ma in realtà lo capiscono perfettamente avendo mosso la situazione proprio in questa direzione: infatti sono paraculi precipuamente per questo motivo) che a quelli dotati di un po’ di sale in zucca come quelli del primato nazionale, l’iniziativa avrebbe dato fastidio anche se, da uomo biologico qual’è, sì fosse vestito in giacca e cravatta.

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sicofante 27 Febbraio 2020 - 7:37

Mani che puzzano costantemente della loro cacca

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