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Invasione, partiti 800 immigrati dalla Libia: le Ong ce li stanno portando qui

by Cristina Gauri
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open arms ong sea watch

Roma, 22 nov – Dopo una breve pausa iniziata dopo i primi di novembre riprende il “servizio taxi” per immigrati nel Mar Mediterraneo. Stando a quanto riporta l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) i trafficanti di “preziosi carichi di vite umane”, come li chiama Saviano, nelle ultime 48 ore hanno fatto partire almeno dieci gommoni dalle coste della Libia.

Quota 600

Si stima che più di 600 persone, altre fonti parlano di 800 abbiano tentato la traversata verso le nostre coste. Ma non temete, già 288 di essi si trovano a bordo delle navi Ong Open Arms e Ocean Viking; altrettanti sono stati intercettati e riportati in Libia dalla guardia costiera, mentre 115 sono riusciti a sbarcare a Lampedusa. Guarda caso, questa massiccia partenza di clandestini si associa al ritorno, davanti alle coste libiche, delle Ong che si sono rimesse in marcia dopo aver concluso le ultime missioni i primi giorni di questo mese.

Ocean Vikings: siamo a 215

Oggi c’è stato il terzo recupero di immigrati per la nave Ocean Viking di Sos Mediterranée e Msf, che ha trasbordato altre 90 persone a bordo di un gommone intercettato 82 miglia a nord di Misurata: la “provvidenziale” segnalazione è partita come al solito da Alarm phone. I passeggeri hanno riferito di essere in mare da due giorni. A bordo della nave Ong ora ci sarebbero 215 persone. Ieri è partito il consueto iter di richiesta di assegnazione di un punto di sbarco, ma quando la Guardia costiera libica ha indicato Tripoli, la Ocean ha respinto la proposta non ritenendolo porto sicuro. La patata bollente come sempre passa a Roma e La Valletta. 

72 clandestini per la Open Arms 

Sono invece 73 i clandestini trasbordati questa mattina dalla Open Arms da un gommone a 50 miglia dalle coste libiche. Sono 69 uomini, 4 donne con due bimbi di 3 e 4 anni e 24 presunti minorenni. I volontari della Ong spagnola segnalano segnalato la presenza di persone “con ferite da arma da fuoco non curate e gravi shock traumatici”. Stesso rifiuto per il porto di Tripoli anche da parte della Ong spagnola, stessa richiesta all’Italia di approvare lo sbarco. C’è un’altra ong, anch’essa spgnaola, che ha iniziato ad operare proprio in questa settimana: la Aita Mari, impegnata con un omonimo mezzo e che nelle ultime ore ha caricato a bordo 79 soggetti presi da un barcone in difficoltà.

Cristina Gauri

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3 comments

Commodo 22 Novembre 2019 - 12:28

Ci si potesse, almeno, fare i prosciutti, con tutti questi PORCI in veste “umana” che quotidianamente ci SCODELLANO in CASA…!…..

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Sergio Pacillo 22 Novembre 2019 - 12:45

Tornatevene a.casa vostra.
Chi sta facendo ogni sforzo per farci credere che siete una risorsa non avrá scrupoli nel farvi scomparire.

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Marc 22 Novembre 2019 - 9:05

Scoprite chi li prenota dall’Africa! Ah no, già lo sappiamo: le coop rosse, che ringraziano il pd, che ringrazia l’UE per la quale “lavora”…

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