Se nel centro-nord esiste il 31% di possibilità che nel 2065 i residenti saranno aumentati, nel Meridione questa ipotesi non è presa nemmeno in considerazione. Il che vuol dire, per chi non l’avesse capito, che i 7 milioni di residenti che “perderemo”, saranno quasi tutti da Roma in giù. Ad oggi il 34% degli italiani vivono nel Mezzogiorno, nel 2065, in uno scenario mediano saranno scenderanno ad almeno il 29% del totale. Nel peggiore dei casi la percentuale è destinata a diminuire ulteriormente. Le nascite non saranno ovviamente sufficienti a compensare i decessi, anche se, “grazie” agli immigrati, la fecondità è prevista in rialzo, da 1,34 a 1,59 figli per donna nel periodo 2016-2065.
Dunque meno italiani, più immigrati e ovviamente un’età media molto più alta: nel 2065 salirà dagli attuali 44,7 a oltre 50 anni. Crescerà la vita media, che nel 2065 arriverà a 86,1 anni per gli uomini e 90,2 per le donne, mentre ad oggi è di 80,1 84,6 anni. Dulcis in fundo il saldo migratorio. “Grazie” agli immigrati riusciremo a tamponare un minimo la scomparsa degli italiani, visto che ogni anno si stabiliscono in Italia in media 150 mila unità. Il saldo sull’intero periodo previsto dall’Istat è di almeno 2,5 milioni di residenti in più, secondo le previsioni mediane.
Davide Romano
1 commento
Ovvio che sarà il Sud a perdere popolazione, con quei disonesti che si ritrovano al governo nelle istituzioni i migliori se ne vanno