Roma, 29 apr – Nonostante le continue notizie di possibili accordi tra Israele ed Hamas sul cessate il fuoco in Palestina, per ora tutte finite nel vuoto, Tel Aviv continua a bombardare senza sosta. Nella notte, infatti, è avvenuto un nuovo pesante raid da parte delle forze armate dello Stato ebraico su Rafah, città a sud della Striscia, e su Gaza City. Il bilancio di questi ennesimi attacchi aerei dell’Idf, secondo i funzionari sanitari palestinesi, è di almeno 27 morti (tra cui sei donne e cinque bambini) e centinaia di feriti. Così ora, come affermato dalle fonti del ministero della Sanità di Gaza, il numero totale di vittime rimaste uccise nel territorio palestinese dal 7 ottobre sale a circa 34mila persone.
Ancora nessun accordo tra Israele e Hamas
Dopo quasi sette mesi di conflitto la situazione in Medio Oriente sembra essere molto lontana dalla normalizzazione dell’area. Tutte le parti in gioco portano avanti tentativi di accordi proposti ad Hamas caduti alla fine sempre nel macero, una continua farsa che mostra l’assenza di una reale volontà di concludere pacificamente le ostilità. Dalla vicinanza tra Stati Uniti e Arabia Saudita per l’arrivo, molto vicino secondo entrambi le parti, di un accordo di sicurezza che comprenderebbe, oltre ad un incontro tra Riad e Tel Aviv, una visione su ciò che dovrebbe accadere sul fronte palestinese, passando per la mediazione dell’Egitto, il quale si è detto “fiducioso” su una tregua a Gaza. Questo mentre sul fronte libanese Hezbollah respinge ogni tentativo d’ingerenza di forze straniere come Francia e Usa per un cessate il fuoco con Israele separato da Hamas.
Non cessa il massacro dei palestinesi
La confusione è tanta. L’unica certezza è che Israele continua a bombardare a tappeto la Striscia di Gaza ed a tenere prigionieri milioni di persone in una zolla di terra, a sottolineare come Bibi Netanyahu e la maggioranza della Knesset in fondo non siano in fondo molto a disagio nel continuare a portare avanti la destabilizzazione dell’area. Mentre secondo il capo della politica estera dell’Ue Josep Borrell entro maggio diversi Stati europei riconosceranno lo Stato palestinese, il probabile via libera per l’entrata dell’esercito israeliano a Rafah farebbe precipitare ancora di più la questione.
Andrea Grieco