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Prof firma il contratto il giorno del matrimonio, il web è commosso, lei no: “Sono stata costretta”

by Ilaria Paoletti
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prof sposa

Roma, 8 sett – La foto ha “commosso il web” come si usa dire, quella di una prof vestita da sposa che è andata a firmare presso l’istituto di istruzione secondaria Ettore Majorana di Martina Franca il suo contratto da lavoro. Lei però nei commenti non sembra così felice: “Sono stata costretta, sennò perdevo un anno di lavoro”.

La “favola” della prof sposa

Altro che favola, è un momento duro per tutti anche e soprattutto per gli insegnanti e non c’è spazio per la retorica zuccherosa del web: la storia di Carmela, questo il nome della prof, è emblematica.  Insegnante di matematica, ha fatto domanda di assunzione per le supplenze annuali. Su Facebook è diventato virale il messaggio degli operatori della scuola: “Ne abbiamo viste tante nella scuola, ma una così mai. Una nuova collega, almeno per quest’anno, doveva firmare l’assegnazione dell’incarico annuale per la disciplina di Matematica, aveva un impegno molto importante, ma ha trovato il modo di venire comunque a scuola. Auguri Carmela, sei già entrata nei nostri cuori”.

Carmela dice la sua: “Sono stata costretta”

A mettere il punto sulla situazione è arrivata la diretta interessata, la prof “sposa”, che non cede alla retorica del romanticismo associato a questa immagine di lei: “Rispondo perché ne sto leggendo di ogni” ha commentato sotto un post dell’Inchiostro di Puglia “non è un posto fisso ma un sempice contratto annuale”, specifica. E poi: “Sono stata COSTRETTA ad andare a scuola a firmare altrimenti avrei perso un anno di lavoro. Purtroppo la gente parla senza sapere”. Qualcuno fa notare che avrebbe potuto mandare una delega ma già nel pezzo del Corriere  a lei dedicato si specifica che molti insegnanti hanno ricevuto la PEC alle ore 22 del giorno precedente per la convocazione, molti addirittura la mattina stessa, dunque è stato impossibile per tanti – come lei – organizzare una delega. Inoltre, c’è da dire che probabilmente chiunque lei avesse potuto delegare era al matrimonio. “Tanto vale”, si sarà detta la prof sposa, “andarci io …”

Ilaria Paoletti

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