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Maturità, Di Stefano: “Risorgimento e Resistenza? Un parallelo che non esiste”

by Filippo Burla
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di stefanoResistenza, immigrazione, attualità geopolitica. La prima prova dell’esame di maturità porta sempre con sé polemiche e discussioni, e non manca di farlo anche nel 2015. Ne abbiamo parlato con Simone di Stefano, presidente di Sovranità e vicepresidente di CasaPound Italia, che ci rivela anche quale tema avrebbe scelto lui.

Fra le varie opzioni di tracce, Italo Calvino e la resistenza. Secondo te c’è un significato politico dietro a queste scelte?

Sicuramente sì. C’è un significato politico che vuole anzitutto dimenticare che ricorre anche l’anniversario della Grande Guerra, un riferimento specifico a quegli eroi sarebbe stato meglio. Con il tema sulla resistenza rientriamo nell’operazione che si vede da sempre: si cercano argomentazioni che dividono il popolo italiano invece che unirlo. Tra l’altro il personaggio del quale si riporta la lettere non è il “classico ” archetipo del partigiano (il combattente sui monti, con spiga in bocca e cappello di paglia) ma un militare che, fino ad um certo punto, ha fatto il suo dovere, tanto che era stato pure decorato in missione contro i ribelli che combattevano in Africa. Sarei curioso di sapere su questa circostanza cosa ne pensano la Boldrini eccetera. Peraltro, il tema non si sarebbe potuto svolgere senza il proditorio attentato partigiano di via Rasella, che com’è noto fu la causa scatentante della rappresaglia alle Fosse Ardeatine dove il soldato passato con la resistenza perse la vita.

Resistenza e Risorgimento, il tema accostava -usando le parole dell’autore della lettera, un condannato a morte- le due epoche evidenziandone una continuità. Esiste davvero un legame storico?

Secondo me ovviamente non esiste: è forzato, le parole riportate nella traccia sono state poi del tutto disattese negli anni successivi e fino ad oggi. Ciò di cui parla nel suo testamento spirituale lo abbiamo osservato per l’ultima volta nel Ventennio, dopo si è visto solo un lento declino. Le persone che hanno proposto oggi questo tema non riescono a masticare la parola Italia, un termine per loro indigesto, non riescono nemmeno a difenderne i confini. 

“Il Mediterraneo come atlante geopolitico e specchio di civiltà”, è la traccia per uno dei quattro saggi brevi. Il tema dell’immigrazione è sicuramente una questione di attualità, o c’è secondo te dell’altro?

Che il Mediterraneo sia un pezzo importante della geopolitica sia nostra che mondiale, penso non ci siano dubbi. Spero che qualche studente l’abbia sottolineato, specialmente nei termini di far ritornare l’Italia nella sua centralità. ma credo che in molti abbiano scelto la traccia principalmente per sottolineare i problemi odierni relativi all’immigrazione.

Che tema avresti scelto?

Quello sulla resistenza, anche rischiando la bocciatura.

Filippo Burla

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5 comments

luciano 17 Giugno 2015 - 3:44

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La resistenza si è avuta in Italia, è stato un movimento di liberazione dal fascismo.
La resistenza era formata da fascisti buoni che una volta che hanno capito che c’erano i fascisti cattivi sono diventati “partigiani”.
I partigiani, tutti buoni e giusti, hanno combattuto con lealtà, coraggio i fascisti cattivi, affrontandoli a viso aperto, da veri uomini, nascondendosi nei boschi, in buchi, anfratti e fogne.
Mettevano bombe per uccidere i “nazifascisti” e quando i “nazifascisti” chiedevano “chi è stato”, gli eroi della resistenza si nascondevano, tutti zitti….così i “nazifascisti” se la potevano prendere con la popolazione e loro gongolavano di questa situazione.
Una volta che i “nazifascisti” sono stati sconfitti da eserciti regolari di altre nazioni, i partigiani della resistenza, sono scesi dalle montagne, sono usciti dai buchi, dagli anfratti, dalle fogne dove si nascondevano e sfilando per le città dicevano a tutti “vi abbiamo liberato dai nazifascisti”, “siamo degli eroi”, “siamo i più bravi”, “siamo i migliori”, “siamo i giusti”, “siamo gli onesti” e sono andati in giro a “giustiziare” tutti quelli che non erano diventati come loro e si sono dati, tra di loro, tante medaglie e riconoscimenti per far vedere alla popolazione quanto loro erano eroici.
Dopodichè, si sono messi a governare loro l’Italia, perché essendo loro i giusti, i migliori, gli onesti avrebbero fatto grande questa Nazione.
Da allora, abbiamo : ladri,magnacci,papponi,corrotti,corruttori,traditori,idioti a governare l’Italia e l’hanno distrutta.
Però, a 70 anni dalla caduta del fascismo e ad ogni occasione in cui si vuol fare il lavaggio del cervello agli italioti, rompono ancora i coglioni con la resistenza, dicendo che è stata cosa “buona e giusta”, mentre per me è solo una storia triste e di cui vergognarsi per la mia Nazione.
Se invece per resistenza si intende una grandezza fisica scalare che misura la tendenza di un corpo ad opporsi al passaggio di una corrente elettrica, quando sottoposto ad una tensione elettrica, posso dire che l’unita di misura si chiama ohm(Ω).

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jahdhcdcd 17 Giugno 2015 - 6:19

l’unica vera resistenza è quella che combattiamo io, te e molti altri, contro quest’ordine costituito.
ritorneremo, costi quel che costi.

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io 17 Giugno 2015 - 4:10

100/100

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rob 17 Giugno 2015 - 11:10

flaiano diceva che gli italiani sono stati balilla,figli della lupa,
avanguardisti e poi …partigiani.

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Antonio Pocobello 18 Giugno 2015 - 1:20

Invece esiste e come.
Io interpreto questo esame come voluta e cercata ignoranza degli italiani da rendere faziosi e di parte. Di parte intendo dei banchieri i veri padroni della nostra classe dirigente politica.

Leggi chi, come quando e perchè ci hanno fatto senza il nostro consenso, neanche minimo, l’unità d’Italia.
E poi mi aspetto una vostra risposta e quella dello stimato (e votato) Simone.

http://pocobello.blogspot.it/2010/03/perche-non-festeggio-i-150-anni-di.html

Questo è solo per conoscenza.

http://pocobello.blogspot.it/2014/12/la-trappola-del-denaro-e-lingannevole.html

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