Milano, 7 apr — Il loro «lavoro» consisteva nel percorrere a spron battuto i vagoni e le stazioni della metropolitana milanese di Stazione Centrale, Duomo e Cadorna, per borseggiare gli ignari passeggeri, scegliendoli accuratamente tra i più distratti o sprovveduti: per le undici nomadi — bosniache e di etnia rom — tutte con un poderoso faldone di precedenti e tutte rigorosamente gravide, martedì si sono aperte le porte della questura meneghina per un pomeriggio di controlli e fotosegnalazioni.
Tutte gravide, le rom rimangono a piede libero
E altrettanto velocemente si sono richiuse dietro le loro spalle, perché le rom, in virtù del loro stato interessante, secondo l’articolo 146 del codice penale che sospende le pene per le donne incinte o madri di figli fino a un anno, non possono scontare pene detentive. Questo nonostante alcune di esse debbano affrontare cumuli di pena che ammontano a decine di anni. La più giovane, fa sapere il Corriere Milano, «ha 19 anni, la più anziana 50, e ha otto figli. Ne ha nove invece un’altra di loro, una 43enne, e addirittura 14 una 34enne».
Terminato il pomeriggio di controlli, alle undici ladre rom sono stati assegnati il Daspo urbano o l’ordine di allontanamento. Tre donne del gruppo di borseggiatrici (classe 2000, 1978, 2001) sono state indagate per violazione del Daspo mentre altre tre (di 34, 27 e 23 anni) per tentato furto pluriaggravato.
Madame Furto e le altre
Il triste primato di pene detentive accumulate — e schivate, sempre grazie allo stratagemma di rimanere incinta per evitare il carcere — continua a essere detenuto da Madame Furto, la rom bosniaca regina dei borseggi della Capitale con un attivo di 42 furti commessi (solo quelli denunciati – si sospetta che la cifra reale sia molto più alta…). La malvivente deve scontare più di 25 anni di galera che da anni continua ad aggirare facendosi ingravidare dal compagno. I figli sono ormai 10… Sempre da Roma, un’altra rom si avvicina pericolosamente al record di Madame Furto con quasi diciannove anni accumulati tra condanne, evasioni, lunghi periodi di irreperibilità, nove gravidanze e i relativi rinvii provvisori nell’esecuzione della pena.
Cristina Gauri
1 commento
abolite l’articolo 146 del codice penale,così che possano avere figli dietro le sbarre e svezzarli
nello stesso posto:
dopotutto da tali madri vengono su sempre delinquenti
che nascono solo per dare problemi e fare del male,
quindi la gabbia dovrebbe essere il loro ambiente naturale.
….
quando vi deciderete a togliere figli e patria podestà a questa gente,
forse la finiremo una volta per tutte di avere INTERE DINASTIE di ladri,rapinatori,rissaioli,
truffatori,taccheggiatrici,borseggiatrici,e topi d’auto o d’appartamento.
perchè sia chiaro agli imbecilli che ci governano e li amano spasmodicamente….
la microcriminalità FA DANNI IMMENSI,
e NON PAGA TASSE.
lo capite una buona volta,DEFICIENTI?
decidetevi a reprimerla sanguinosamente,
o andrà a finire come in brasile,dove alla gente sono saltati i nervi
e li LINCIANO A MORTE per strada,quando li beccano.