Roma, 29 mag — L’assistente sociale lo stava istruendo sui passi burocratici da compiere per ottenere il permesso di soggiorno permanente, lui le ha dimostrato riconoscenza tentando di stuprarla: è stato convalidato il fermo di un 33enne bengalese ospite di un centro di accoglienza della Valdinievole arrestato dalla polizia di Pescia con l’accusa d violenza sessuale nei confronti della donna.
Le lo aiuta, lui la violenta: bengalese in manette
Una volta comparso davanti al giudice, l’immigrato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Assistito da un legale d’ufficio ha rilasciato una dichiarazione spontanea in cui chiedeva scusa per la condotta inqualificabile. Per il bengalese è scattata la custodia cautelare in carcere per il pericolo di fuga e di reiterazione del reato.
L’episodio si è verificato lo scorso giovedì, in un centro d’accoglienza per immigrati in Valdinievole. Secondo quanto riportato dal Tirreno i due si trovavano nel corridoio della struttura mentre la vittima cercava di illustrare allo straniero i passi da intraprendere e le tempistiche per l’ottenimento di un permesso di soggiorno definitivo.
L’aggressione
Il bengalese, in quel momento più interessato a placare i propri sordidi appetiti, l’avrebbe afferrata improvvisamente per un braccio e trascinata nel proprio alloggio, incontrando la resistenza dell’assistente sociale. In quel momento nel centro non vi erano altre persone, fatto che ha facilitato lo svolgersi della violenza. L’uomo avrebbe tentato di baciarla e poi l’avrebbe spinta per terra, nel tentativo di avere un rapporto sessuale con lei.
La donna ha avuto la prontezza di spirito e la forza di opporsi con tutte le sue forze, riuscendo a evitare lo stupro. Dopo essersi liberata del proprio violentatore, la vittima avrebbe fatto partire una telefonata dal cellulare all’ultimo numero chiamato, chiedendo aiuto a una collega, che a sua volta ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
Cristina Gauri
1 commento
Purtroppo è un classico, fai del bene non aspettarti riconoscenza, più facile arrivi la prepotenza travestita in mille modi. La nobiltà vera, non comprata o spacciata come tale, non è da tutti. Figuriamoci da chi è in complesso d’ inferiorità, da chi è permaloso, da chi non sa, non può gestire la propria sofferenza, da chi maschera drogandosi, da chi…, aggiunga chiunque cosa meglio ritiene per il pararsi dei ns. fondoschiena.