Lecco, 27 set โ Ennesima storia di connessioni tra terrorismo di matrice islamica e immigrazione. Ci giunge questa volta da Lecco, dove gli agenti della Digos hanno arrestato, eseguendo un ordine di carcerazione di cinque mesi, un tunisino di venticinque anni, ritenuto un soggetto radicalizzato, pericoloso e con collegamenti con lโIsis. Una volta trascorso il periodo di detenzione il tunisino sarร sottoposto a provvedimento di espulsione dal territorio italiano.
Nonostante la relativamente giovane etร , il tunisino poteva vantare giร una discreta fedina penale: tornato in famiglia, a Lomagna (in provincia di Como), da qualche tempo, era stato giร oggetto della misura dei domiciliari e di un decreto di espulsione. Lโaspetto piรน preoccupante รจ dato oltre dai suoi convincimenti, anche dalla presenza del fratello piรน grande tra i ranghi delle milizie combattenti dellโISIS in Siria. Probabilmente proprio lโesempio del fratello aveva portato il venticinquenne a divenire una cassa di risonanza, su internet, dei vari messaggi dello Stato Islamico, di cui aveva condiviso video, dirette, comunicati di propaganda. A partire dal 2013, oltre ad aver svolto questa attivitร propagandistica digitale, il ragazzo aveva manifestato espressamente la sua ferma volontร di unirsi allโesercito dellโIsis. Non stupisce che con queste credenziali, il venticinquenne venisse considerato nei database di forze dellโordine e anti-terrorismo un soggetto estremamente pericoloso.
A inquietare inoltre inquirenti e polizia, il fatto che il ragazzo fosse tornato in Tunisia e poi clandestinamente fosse tornato sul territorio italiano. La sua propensione al viaggiare poteva lasciar intendere che oltre alla radicalizzazione concettuale e alla propaganda ci potesse essere in vista anche qualche azione concreta. Non a caso, nel 2017, di ritorno da un soggiorno nel Paese nord-africano era stato arrestato e in quella occasione si era scagliato con violenza contro i poliziotti. Nel 2018, come visto, lโessersi sottratto ai domiciliari, con quella che a tutti gli effetti รจ qualificabile come una evasione, a cui era seguita una rocambolesca latitanza tra Parigi, il Belgio e infine Germania e poi Svizzera. Eโ stato qui individuato e la Digos ha ritenuto che il giovane potesse essere in procinto di tornare nel comasco per rivedere i genitori. Previsione rivelatasi corretta, tanto che il giovane รจ stato arrestato in un parcheggio. In questo caso non ha opposto resistenza.
Cristina Gauri
2 comments
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Queste sono solo punte di un grosso iceberg.