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La Lombardia chiede di ripartire: “Riprendere attività produttive dal 4 maggio”

by Alessandro Della Guglia
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Lombardia, coronavirus

Roma, 15 apr – La Lombardia ha chiesto al governo un ritorno alla normalità, almeno relativa, a partire dal 4 maggio. Stop dunque a eventuali proroghe delle misure restrittive in vigore su tutto il territorio nazionale. “La Lombardia guarda avanti e progetta la ‘nuova normalità’ all’insegna della prevenzione, della cura e della programmazione. Dal 4 maggio, la Regione – si legge in una nota odierna – chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive nel rispetto delle ‘Quattro D’: Distanza (un metro di sicurezza tra le persone), Dispositivi (ovvero obbligo di mascherina per tutti), Digitalizzazione (obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere) e Diagnosi (dal 21 aprile inizieranno i test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il San Matteo di Pavia)”.

Dunque la Lombardia si appella al governo partendo dal presupposto che la riapertura non significherà eliminerà i controlli e le precauzioni. Ma il rispetto della distanza necessaria e l’obbligo delle mascherine, secondo la Regione italiana più colpita dal coronavirus, saranno accompagnati “da un piano per riaprire in orario scaglionato uffici e aziende e, successivamente, scuole e università“. Si tratta insomma di una proposta, quella della Lombardia, volta a garantire una ripresa economica che in questo momento appare necessaria. “Un esempio della ‘nuova normalità’ saranno le aperture delle attività scaglionate e sull’arco di tutta la settimana per evitare il sovraffollamento dei mezzi pubblici”, si legge ancora nella nota diffusa dalla Regione.

Una “nuova normalità”

Secondo il governatore Attilio Fontana si tratta di “una via lombarda alla libertà” e l’ospedale Fiera di Milano diverrà un presidio “assicurazione” della fine delle restrizioni attuali. “Facendo tesoro della prima fase della pandemia, l’ospedale straordinario alla Fiera di Milano, che è costato zero euro pubblici – scrive la Regione – diventerà il presidio che veglierà sulla salute dei lombardi come una vera e propria assicurazione contro il sovraffollamento delle altre strutture regionali”.

La Lombardia intende poi progettare questa “nuova normalità” coinvolgendo anche le università lombarde e i “soggetti rappresentativi del ‘Patto per lo sviluppo’, del terzo settore e degli stessi gruppi consiliari regionali”. Inoltre la Regione “utilizzerà la sua piattaforma ‘Open innovation’ per raccogliere ulteriori stimoli e idee a livello internazionale sulle proposte che questo lavoro di confronto elaborerà. Il tutto – si legge infine nella nota – sarà raccolto dalla giunta che intende riscrivere i documenti di programmazione della Regione per tradurre concretamente le proposte condivise”.

Alessandro Della Guglia

 

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