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Mobilità tra Regioni, verso la riapertura il 1° giugno? Boccia: “Solo tra zone a basso rischio”

by Cristina Gauri
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Roma, 12 mag – L’agognata riapertura della mobilità fra regioni potrebbe arrivare il primo di giugno. Sempre curva dei contagi permettendo, e sulla base di un complesso meccanismo in fase di messa a punto che vede come attori governo e amministrazioni regionali. Ad esempio, si potranno riaprire i confini tra due Regioni a basso rischio consentendo la libera circolazione dei cittadini, altrimenti rimarrà il blocco.

Lo ha riferito il governatore della Liguria Giovanni Toti, riportando una valutazione fatta dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia avvenuta nel corso della videoconferenza di ieri con i presidenti delle Regioni. «Sulla riapertura della mobilità interregionale – ha dichiarato Toti a Radio24 – il ministro Boccia ci ha detto ‘prendiamoci ancora una settimana prima di cominciare una valutazione’, certamente non riaprirà il 18 maggio, forse il 25 maggio, più probabile il primo giugno».

Contattato da Repubblica, Boccia sceglie però la linea della cautela e spiega: «Dipenderà dai dati del monitoraggio delle singole regioni che a partire da giovedì vedremo ogni settimana e saranno sempre pubblici. Due regioni a basso rischio, a maggior ragione se limitrofe, sarà naturale che potranno avere mobilità interregionale. Ma se una regione è ad alto rischio e una a basso rischio ci saranno inevitabili limitazioni automatiche. Questo meccanismo non è stato ancora definito perché è il più complesso e andrà deciso insieme», conclude.

Nel frattempo è scattata ieri l’intesa governo-regioni con la possibilità, per queste ultime, di agire in autonomia – anche se il governo potrà intervenire in qualsiasi momento in caso di ripresa dei contagi e richiudere tutto. La palla va quindi alle Regioni che potranno decidere cosa aprire e quando, ma la responsabilità sarà dei governatori se da eventuali assembramenti dovessero scaturire dei focolai di coronavirus. Boccia ha quindi assicurato che le linee guida elaborate dal Comitato tecnico scientifico «sono quasi tutte pronte» e potrebbero arrivare anche prima della fine della settimana.

Cristina Gauri

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