Home » Nagorno-Karabakh, l’Azerbaigian prepara la sostituzione etnica degli armeni

Nagorno-Karabakh, l’Azerbaigian prepara la sostituzione etnica degli armeni

by Andrea Grieco
0 commento
Nagorno-Karabakh

In seguito ai pesanti bombardamenti da parte delle forze armate dell’Azerbaigian in Nagorno-Karabakh dei giorni scorsi e al conseguente cessate il fuoco delle forze armene della Repubblica dell’Artsakh, la situazione della popolazione stanziata nella regione del Caucaso meridionale, per la quasi totalità di etnia armena, si trova ora in una condizione di tensione crescente. Il governo di Baku ha portato avanti una fantomatica “operazione antiterrorismo”, la quale ricorda molto la “operazione militare speciale” russa in Ucraina, come pretesto per intervenire nel territorio controllato dal Governo autonomo dell’Artsakh e ottenendo così il controllo sull’intera regione.

“Operazione antiterrorismo” in Nagorno-Karabakh

Da fine 2022 l’Azerbaigian ha intensificato la pressione sulla zona caucasica meridionale e del Nagorno-Karabakh, accerchiando di fatto la piccola repubblica indipendentista dal conflitto del 2020 contro l’Armenia per il controllo dello stesso territorio. Il ministero della Difesa azero ha comunicato che l’operazione speciale sarebbe volta a “ripristinare l’ordine costituzionale” nella regione, considerata “ribelle”,giustificando di fatto un intervento militare. Il presidente Aliyev sta preparando, anche secondo alcuni dissidenti interni, una vera e propria sostituzione etnica nel territorio dell’Artsakh, inoltre, già da tempo è arrivato l’insediamento di industrie azere che hanno sottratto terra alla popolazione armena locale, privandoli di conseguenza di ogni diritto.

Il popolo armeno abbandonato dall’Occidente

Il piano di ghettizzazione e sostituzione etnica degli armeni portato avanti dall’Azerbaigian vede l’abbandono dell’Occidente e il disinteresse della Russia, con Putin che strizza l’occhio al governo di Baku con l’ausilio della Turchia di Erdogan. Il corridoio di Lachin, unica via verso l’Armenia, è bloccato da mesi dagli azeri, creando così una reale emergenza umanitaria per l’exclave armena ed impedendo l’accesso di qualsiasi bene d’importazione, tra cui cibo e medicinali. I governo di Erevan, tra le proteste della popolazione, ha deciso per il non intervento in difesa dei propri connazionali, mentre in queste ore sono ancora in corso negoziati tra i rappresentanti del Nagorno-Karabakh e la parte azera per un eventuale ritorno dei cittadini evacuati e per la presenza di truppe sul territorio.

Andrea Grieco

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati