Roma, 12 gen – In questi ultimi giorni sono scoppiate accese polemiche per quanto riguarda la decisione presa dalla regione Emilia-Romagna in relazione ai criteri per le assegnazioni delle case popolari. La delibera appoggiata dal presidente della regione Stefano Bonaccini, il quale dal marzo 2023 ricopre anche la carica di presidente del Partito democratico, apporterebbe una sorta di riforma sui criteri di assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) che andrebbe a ledere in graduatoria le molte famiglie italiane in difficoltà a beneficio dei cittadini stranieri. La giunta di centrosinistra della regione Emilia-Romagna ha sottolineato l’intenzione di estromettere dal calcolo della graduatoria il criterio della residenzialità storica a livello territoriale, questo aspetto andrebbe ad iscriversi all’interno della propaganda immigrazionista e antitaliana targata Partito democratico e che trova nella rossa Emilia-Romagna un suo feudo.
La delibera di Bonaccini
Seguendo questa nuova riforma, oltre ad un deliberato attacco contro gli italiani meno fortunati, verrebbe meno l’autonomia decisionali dei vari sindaci eletti nel peso dei punteggi delle varie graduatorie. Città come Ferrara, in mano al centrodestra, hanno subito denunciato le intenzioni di Bonaccini: “La decisione della Regione di annullare il valore aggiunto della residenzialità storica per l’accesso alle case popolari”, attacca il sindaco Fabbri, “è un enorme passo indietro nella garanzia dei diritti ai cittadini. Valorizzare chi da più tempo vive e lavora nella propria città significa garantire equità sociale e, noi, a Ferrara lo abbiamo dimostrato. Questa scelta toglie potere decisionale ai sindaci e, se applicata, finirà per danneggiare i tanti anziani e le famiglie fragili che della casa popolare hanno bisogno e che si vedranno, di nuovo, superare in graduatoria da chi magari è arrivato da poco in città”.
La solita retorica antitaliana della sinistra
La scelta del governatore Bonaccini rischia di condannare molti cittadini indigenti a non avere un tetto sopra la testa, mentre immigrati dell’ultima ora possono ricevere un alloggio popolare in men che non si dica. La solita retorica della sinistra che preferisce voltare le spalle a qualunque sentimento di italianità in nome dell’inclusività e dell’accoglienza.
Andrea Grieco