Nettuno, 10 sett – La targa che ricordava il sacrificio di tanti connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia era stata posizionata a luglio scorso a Nettuno non a caso in piazza Martiri delle foibe Ora, “grazie” alle proteste della sinistra locale, è stata rimossa.
Nettuno, via la targa per Istria, Fiume e Dalmazia
La targa posta a Nettuno era opera del Comitato 10 Febbraio e del Circolo Barbarigo. Chi ha avuto immediatamente da ridire è stato il consigliere comunale del Pd Roberto Alicandri, che ha parlato di parole “astoriche e guerrafondaia”. “Ad ogni buon conto – rivendicò Alicandri – ho protocollato una richiesta alla segreteria comunale ed al prefetto di sapere se quanto riportato sulla targa è stato autorizzato ed in caso contrario ho richiesto l’immediata rimozione”.
Circolo Barbarigo: “Parole guerrafondaie? E’ Dante!”
In data odierna, il Circolo Barbarigo, prende notizia dell’avvenuta rimozione della targa affissa all’Ara dei caduti dei martiri delle foibe: “Definendola “astorica e guerrafondaia”, cita testualmente una frase di Dante: “Sì come ad Arli, ove Rodano stagna, sì com’a Pola, presso del Carnaro, ch’Italia chiude e suoi termini bagna” … è quindi questo il problema della città di Nettuno? LA TARGA E’ STATA ACCETTATA CON DELIBERA CONSILIARE COMUNALE, nel quale anche il suddetto Roberto Alicandri ne fa parte, dove si trovava allora quando è stata approvata?”. “Il problema vero è che piace a tutti la poltrona senza realmente fare qualcosa alla città, ricordiamo che il Parco della Rimembranza dei Martiri delle Foibe, si trova in pieno centro di Nettuno e versava in conosciute condizioni GRAVI di degrado”, rivendica il circolo Barbarigo. “Forse il problema è il contrario, non una targa che VA SUBITO RIMESSA PER RISPETTO, ma pensiamo alla pessima figura che un consigliere comunale solo perché è del Pd deve andare contro la propria città. Questo è retrogrado, non Dante!”
Ilaria Paoletti