Anzio, 2 dic – Lasciato in un lago di sangue da un nigeriano che gli contendeva il possesso di un carrello del supermercato, e quindi della preziosa moneta da un euro in esso contenuto. Per tanto così si finisce in ospedale e si rischia di crepare nell’Italia dei porti aperti.
Massacrato da un nigeriano per un carrello della spesa
E’ successo in un supermercato ad Anzio, comune del litorale romano dove un cliente è stato brutalmente attaccato da un senzatetto di origini nigeriane e lasciato sanguinante sul selciato. Lo riporta RomaToday. L’immigrato, un 25enne, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Al momento del fermo l’uomo teneva ancora tra le mani il coccio di vetro con cui aveva cercato di ammazzare la sua vittima. A causare l’aggressione è stato il rifiuto, da parte del cliente, di cedere il carrello della spesa al nigeriano; carrello che ancora conteneva la moneta da un euro necessaria per poterne usufruire.
L’arresto
A ricostruire la vicenda, avvenuta lunedì 30 novembre, sono stati gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Anzio. Una volta arrivati sul posto dopo la chiamata al 112 si sono ritrovati davanti alla vittima riversa in una pozza di sangue e il nigeriano che stava cercando di allontanarsi in fretta dal luogo dell’attacco. Immediatamente gli agenti, insieme ai sanitari del 118, hanno prestato soccorso al ferito e, subito dopo, hanno raggiunto e bloccato lo straniero che stava scappando. Per lui sono scattate le manette con l’accusa di tentato omicidio. La prognosi del cliente ferito, che tanto strenuamente aveva difeso il proprio carrello dal nigeriano, è di 15 giorni. Soccorso in ospedale, è stato sottoposto ad intervento chirurgico per i tagli riportati al collo, al volto e sul torace. Non si troverebbe quindi in pericolo di vita.
Un fatto che ricorda vagamente quello ben più sanguinoso e bestiale avvenuto un anno fa a Genzano, sempre in provincia di Roma, dove una rissa per la «gestione» dei carrelli della spesa tra due nigeriani è degenerata in modo sanguinoso: un dito staccato a morsi.
Cristina Gauri
1 commento
Ci fanno “importare” la forza della disperazione. Brutta, bruttissima roba!