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“Non viaggiate in Italia, rischio terrorismo”: l’inquietante messaggio dell’ambasciata americana

by Eugenio Palazzini
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ambasciata americana, italia

Roma, 22 apr – “Non viaggiate in Italia a causa del Covid 19. Ed esercitate una cautela accresciuta a causa del terrorismo“. E’ quanto scritto sul sito dell’ambasciata american in Italia. Nel “travel advisory” pubblicato il 20 aprile, la sede diplomatica Usa a Roma pone a 4 il livello di allerta per la nostra nazione.

Nello stessa sezione del proprio sito, l’ambasciata prova pure a spiegare perché sconsiglia ai cittadini statunitensi di venire in Italia. La prima motivazione è legata al pericolo di contrarre il coronavirus. “I centri di controllo e prevenzione delle malattie (Cdc) hanno emesso un nota sanitaria di livello 4 per l’Italia a causa del Covid 19, indicando un livello molto alto di coronavirus nel Paese”, di conseguenza “sono in vigore restrizioni che riguardano l’ingresso dei cittadini americani in Italia”.

L’ambasciata americana: “I terroristi possono attaccare in Italia”

A colpire però è l’altra raccomandazione, ovvero il consiglio di non viaggiare in Italia per via dei possibili attacchi terroristici. Ed ecco, di seguito, la spiegazione al riguardo. “L’Italia ha un rischio di vecchia data rappresentato da gruppi terroristici, che continuano a tramare possibili attacchi in Italia. I terroristi possono attaccare con poco o nessun preavviso, prendendo di mira località turistiche, snodi di trasporto, mercati, centri commerciali, strutture governative locali, hotel, club, ristoranti, luoghi di culto, parchi, grandi eventi sportivi e culturali, istituzioni educative, aeroporti e altro aree pubbliche”.

Perché gli Usa avvertono proprio adesso?

Ora, di primo acchito viene da strabuzzare gli occhi. D’altronde da una parte l’Italia è uno dei pochi Paesi occidentali a non aver subito attacchi terroristici negli ultimi anni, dall’altra al contrario gli Stati Uniti sono stati più volte colpiti da attentati. Per non parlare ovviamente delle continue sparatorie in territorio americano. Viene dunque da chiedersi: com’è possibile che proprio loro ritengano che sia l’Italia la nazione poco sicura? Ecco, è questo il punto. Washington è forse in possesso di informazioni specifiche? In questo caso c’è poco da stare tranquilli e c’è almeno da augurarsi che il governo Draghi abbia chiesto delucidazioni. Altrimenti vorrebbe dire “soltanto” che l’ambasciata Usa ha sparato una fesseria destinata a compromettere ulteriormente la nostra stagione turistica.

L’interrogazione di FdI

Intanto, sulla nota dell’ambasciata americana, Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione parlamentare. “Se da una parte lo stigma del Covid -19 e del terrorismo è idoneo a pregiudicare ulteriormente la stagione turistica italiana, dall’altra la segnalazione del rischio terroristico insorgente apre uno squarcio agghiacciante sotto il profilo della sicurezza pubblica”, scrive Andrea Delmastro, , deputato e capogruppo FDI in Commissione Esteri. “La propalazione circa probabili attacchi terroristici ai danni dell’Italia interviene, oltre tutto, nel momento della paralisi del Copasir”, specifica l’esponente di Fdi. Chiedendo poi “se il presidente del Consiglio e i ministri competenti abbiano, sul rischio di attentati in Italia, ricevuto segnalazioni da parte dei nostri servizi segreti”.

E “se il presidente del Consiglio e i ministri competenti ritengano fondato o meno l’allarme dell’ambasciata americana e per quali motivi e cosa intendano fare per fronteggiare l’eventuale rischio”. Oltreché, scrive sempre Delmastro, “se il presidente del Consiglio e i ministri competenti, per il caso che non ritengano fondato l’allarme, intendano intervenire immediatamente per tutelare l’immagine italiana di paese sicuro”. Il deputato di FdI chiede poi “se il Copasir sia nelle condizioni di piena operatività per verificare la fondatezza degli allarmi lanciati dalla ambasciata americana in Italia e per verificare autonomamente, sotto il controllo parlamentare e sotto indicazioni di audizioni, la fondatezza di eventuali rischi di attentati terroristici in Italia”.

Eugenio Palazzini

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