Janet Yellen, presidente della Fed, incrocerà la braccia in lotta contro quello stesso regime così patriarcale da permetterle di guidare la prima banca centrale del mondo? E se questi esemplari del sesso femminile devono invece essere esclusi dalla lotta, che senso ha uno sciopero di genere che riguarda solo alcuni membri di quel genere? Insomma, la solita follia che vuole accomunare in una medesima lotta sociale le persone in base al loro sesso, così come qualche mese fa volevano convincerci che alla guida degli Usa ci voleva Hillary Clinton, che farà pur parte del più blindato e privilegiato establishment della terra, ma è anche una donna, quindi di per sé desiderabile come capo di governo. È curiosa la logica del pensiero dominante: le donne non esistono quando si tratta di riconoscere i tratti biologici e culturali tipici del loro genere (la maternità, per esempio, effettiva o potenziale, a cui però le donne non possono essere ricondotte, pena l’accusa di sessismo), mentre tornano ad esistere là dove non ha senso, ovvero quando si vuole fare di loro una categoria sociale a dispetto dell’evidenza.
Non si può dire “le donne ragionano in questo modo”, anche se ci sono le basi scientifiche per farlo, si deve però dire che “le donne sono sfruttate”, anche se è chiaro che molte di loro non lo sono affatto. Quando le scuole americane dividono i bagni delle scuole in base al sesso, il pensiero dominante protesta perché le donne non esistono, esiste solo l’identità di genere percepita. Le donne tornano però ad esistere quando devono votare la Clinton per il solo merito di possedere delle ovaie. L’unica consolazione è che la gran parte delle donne, in nome del pragmatismo tipico del loro genere, si guardano bene dall’assecondare queste follie. Auguri a loro, quindi.
Adriano Scianca
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grazie degli auguri. mi consoli!
Bravo!
primo articolo intelligente che leggo sulla festa delle donne! auguri!
Ma davvero se li leggono questi articoletti ?