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Caso Panebianco, università militarizzata contro gli attacchi antifascisti

by Giorgio Nigra
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panebiancoRoma, 28 feb – All’università di Bologna c’è grande tensione in vista dell’inaugurazione dell’anno accademico prevista per domani nell’aula magna di Santa Lucia. Da quando il professor Angelo Panebianco è stato messo nella lista nera dei collettivi antifascisti, che al docente contestano una visione dell’attualità eccessivamente “guerrafondaia”, ed è stato duramente contestato per due volte durante le sue lezioni, l’ateneo vive in uno stato di allerta permanente. La cerimonia, annullata in passato dall’allora rettore Ivano Dionigi per le contestazioni legate alla riforma Gelmini, si terrà regolarmente. Ma le tensioni sono praticamente annunciate, dato che i collettivi preannunciano battaglia.

“A partire da lunedì, come deciso ieri durante la partecipatissima assemblea contro la guerra, saremo a Scienze Politiche per alzare sempre più la nostra voce perché chi tace è complice e in questa guerra noi abbiamo scelto da che parte stare”, annuncia il collettivo Assemblea di scienze politiche, vicino ad Hobo, autore dell’interruzione della lezione di martedì e di altre proteste ieri. Anche l’altro gruppo, il Cua, ha fatto sapere che intende manifestare in presidio davanti all’aula magna, lunedì pomeriggio. Per permettere a Panebianco di tenere le sue lezioni, intanto, nell’università gireranno agenti in borghese. La decisione è stata presa nel comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza presieduto dal prefetto Ennio Mario Sodano che si è riunito ieri a Palazzo Caprara e a cui hanno preso parte, oltre ai vertici delle forze dell’ordine, lo stesso docente e il rettore Francesco Ubertini.

“Ci auguriamo non si ripetano in danno di docenti universitari fatti come quelli recentemente accaduti. Ma se ciò si verificasse, non si potrebbe escludere la contestazione del reato di violenza o minaccia ad un rappresentante di un corpo amministrativo, quale è un docente universitario”, ha dichiarato il procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini. Il reato indicato come in teoria ipotizzabile è il 338 del codice penale, punibile con la reclusione da uno a sei anni.

Giorgio Nigra

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