Roma, 2 dic – Un Massimo Cacciari incontenibile quello ospite lunedì sera a Cartabianca: per sdrammatizzare l’atmosfera intorno alle restrizioni draconiane che aspettano gli italiani a Natale, l’ex sindaco di Venezia ha pensato di ironizzare su come trascorrerà il 25 dicembre. Ormai anche Cacciari è un habitué dello scagliarsi contro le assurdità prodotte dal governo durante l’emergenza sanitaria.
Il piano di Cacciari per il Natale
Sembra ormai assodato che a Natale, Santo Stefano e Capodanno le città saranno blindatissime, e le occasioni per ritrovarsi con amici e parenti lontani siano sfumate del tutto. Stop a cenoni, tavolate e veglioni, divieto di spostamento tra Regioni – con una deroga per i residenti – e la forte raccomandazione di non creare assembramenti nelle abitazioni.
Un’orgia, un assembramento
Alla domanda di Bianca Berlinguer su quali saranno i piani di Cacciari per Natale e capodanno, il filosofo ha risposto con una battuta: «Farò un’orgia, un assembramento, un comizio in piazza San Marco». «Sta quindi invitando alla disobbedienza?», ribatte la conduttrice. «Ma cosa vuole che faccia? starò a casa come sempre con qualche amico», Quest’anno saranno meno, faremo un brindisi e spereremo che il 2021 sia meno sciagurato del 2020», è stata la sua risposta dell’ex sindaco.
Una montagna di debiti
Finita la parentesi ironica, le parole di Cacciari diventano dure: «Usciremo da questa crisi con una montagna di 400 miliardi di debiti che ricadrà tutta sui nostri figli e sui nostri nipoti. Questo», incalza durissimo Cacciari, «non è un Paese per giovani. E’ un Paese in cui è meglio non nascere». E prosegue puntando il dito contro l’esecutivo, che sembra rincorrere solo il virus senza preoccuparsi degli enormi sconvolgimenti sociali ed economici che stanno per attraversare il Paese. «C’è un aumento della povertà in questo Paese che fa spavento, ci sono milioni di lavoratori a spasso. Io voglio sapere cosa intende fare il governo per milioni di persone alla canna del gas e cosa vuole fare con il Recovery Fund. Non voglio più parlare del Covid, che il governo continuerà a inseguire» afferma ancora.
Cristina Gauri