Roma, 8 feb – “Il peggio è passato, bisogna riaprire un po’“: parola del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, che spiega che “da medico ha meno paura del virus rispetto ai politici” e che “la terza ondata sarà sotto controllo“. A distanza di pochi giorni il medico prestato alla politica – che ha già annunciato che lascerà i 5 Stelle e non si ricandiderà più – fa nuovamente presente che ci sono tutte le condizioni per una graduale riapertura delle attività chiuse ormai da mesi e mesi. Una posizione diametralmente opposta a quella del ministro della Salute Roberto Speranza, che si sta stracciando le vesti solo perché l’Italia – dati alla mano – è quasi tutta gialla e “non si può scherzare con il fuoco“.
Sileri: “Ci sono elementi che mi fanno dire che abbiamo scavallato”
Sileri chiarisce che “stiamo riaprendo perché si sono create le condizioni per farlo. Sono decisioni che non c’entrano nulla con la sorte del governo. Stiamo facendo un passo secondo la gamba. La situazione non è stabilizzata ma ci sono elementi che mi fanno dire che abbiamo scavallato“. In un’intervista a Libero, il vice di Speranza descrive il quadro attuale e quali son le prospettive a livello sanitario. “Entro marzo avremo vaccinato quasi tutti gli ottantenni, che costituiscono la stragrande maggioranza dei decessi da virus. Se metti in sicurezza le categorie più fragili, automaticamente si svuotano gli ospedali ed è più facile assistere i malati. In più, come dimostra l’andamento dell’epidemia nelle province di Bergamo e Brescia, – fa presente – in certe zone sta maturando una certa protezione di gregge“.
“Terza ondata ci sarà ma riusciremo a controllarla senza dover chiudere di nuovo”
Il viceministro poi fa anche “i complimenti agli italiani, che hanno imparato a convivere con il virus e a difendersi da esso: portano la mascherina, non si assembrano, si lavano le mani. Se possiamo permetterci qualche riapertura è perché è cresciuto il capitale civico degli italiani”. Quando si potrà a vivere normalmente, quindi? “Spero da giugno. I vaccini sono essenziali. Guardi Israele, dove la profilassi di massa ha praticamente azzerato i decessi. – risponde Sileri – La terza ondata ci sarà sicuramente, perché le riaperture comportano un inevitabile aumento dei contagi. Ma penso che non sarà come la seconda e che riusciremo a controllarla senza dover ricorrere a nuove improvvise chiusure, proprio perché le persone fragili non si ammaleranno”.
“Quando spingo per le aperture prevale il medico, che conoscendo il virus ne ha meno paura dei politici”
E’ sul fronte delle riaperture che Sileri insiste. “Io è dal 5 ottobre che dico che ristoranti e bar possono riaprire in sicurezza. Anche i cinema e i teatri, con meno posti e distanziamento potrebbero farlo. Ovviamente sempre nel rispetto delle regole e sempre pronti ad un passo indietro se necessario”. In generale, spiega, “la gestione della pandemia è una mediazione tra la politica e la sanità. Quando spingo per le aperture prevale in me il medico, che conoscendo il virus ne ha meno paura dei politici. Contrariamente a quanto si crede, il governo ha spinto per la chiusura più dei medici”, afferma Sileri.
“Presto il protocollo di Remuzzi potrà essere utilizzato come linea guida”
“Chiusure e vaccinazione sono state gestite dalla politica – ricorda il numero due della Salute -. Il potere esecutivo non è nelle mani dell’Istituto Superiore di Sanità né del Comitato tecnico-scientifico. Lo Spallanzani ha in questi giorni approvato il protocollo di Remuzzi (per la cura a casa dei pazienti con Covid, ndr), che presto potrà essere utilizzato come linea guida – annuncia -. Servono una casistica e verifiche ufficiali per promuovere una pratica ospedaliera, per quanto applicata da una massima autorità scientifica come Remuzzi, a protocollo nazionale. Sono state sperimentate sul campo tante terapie anti-Covid in Italia, ma alcune si sono perfino rivelate controproducenti”, conclude Sileri.
Adolfo Spezzaferro