Pescara, 4 ago — E’ cosa nota che per un selfie in un posto «particolare» alcuni esseri umani sono capace di compiere le idiozie più incredibili, ma questa le batte tutte: a Pescara una coppia è stata sorpresa mentre accendeva un fuoco nella Pineta dannunziana — già devastata dagli incendi dei giorni scorsi — per potersi ritrarre in un autoscatto davanti a un rogo. I due avrebbero giustificato il gesto spiegando che, essendo gli incendi tutti domati, ne stavano appiccando uno — di piccole dimensioni, hanno pure specificato — per avere una foto ricordo.

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Coppia appicca il fuoco in pineta per scattarsi un selfie

L’increscioso episodio è stato segnalato sulla sua pagina Facebook dal consigliere comunale di Pescara dell’Udc Berardino Fiorilli. «Ieri mattina, mentre eravamo in sopralluogo con Commissione comunale presso la Pineta di Pescara ancora avvolta dal fumo, ci vengono a segnalare un episodio incredibile», racconta il politico. «Una coppia di individui, che aveva impellenza di farsi un selfie sul luogo del disastro, non trovando focolai accesi (per fortuna) aveva ben pensato di accenderne uno “piccolino” per poter rendere la propria foto più interessante. Alle rimostranze del passante si sarebbe giustificata dicendo che era solo un piccolo focolaio e che lo avrebbero comunque spento dopo lo scatto migliore». Fiorilli prosegue spiegando di avere allertato la Municipale, rimanendo «tutti attoniti e senza parole».

Un gesto demente e irrispettoso

Un gesto demente, pericoloso e altamente irrispettoso del lavoro svolto dai tutti quei Vigili del fuoco che nei giorni scorsi hanno rischiato la salute e la propria vita per poter domare le fiamme dei roghi divampati in tutta Italia, spesso per mano dei piromani. Poi la giusta riflessione: «Ma siamo davvero così imbarbariti dall’esigenza di protagonismo mediatico da non vivere davvero quello che ci circonda? Siamo così immersi nell’irreale del mondo social che non esiste, da dimenticare di vivere concretamente il presente?».

La risposta, a quanto pare, gliel’ha fornita proprio la condotta dei due influencer piromani. «Forse non dovrei nemmeno stupirmi troppo, considerando che episodi simili e forse anche più gravi accadono in occasioni di tragedie umane ove chi potrebbe salvare vite è invece preso dal (vano) tentativo di “immortalare la morte”. Ma voglio stupirmi ancora, scandalizzarmi ed indignarmi», conclude. «E pensandoci bene, dalla rabbia istintiva che ho provato ieri per quei soggetti, oggi provo solo profonda pena per la loro miseria umana».

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

4 Commenti

  1. Mi ha anticipato il tuo articolo Cristina G.! E’ proprio così, tanti incendi sono proprio per divertirsi…

  2. siamo troppo civili,temo:
    quando si incontra gente così,bisogna FRACASSARLA di legnate…solo in questo modo si rende conto che la realtà è TUTTORA,
    AL DI SOPRA del web.
    e che prima del mondo virtuale,DEVONO tenere conto del mondo reale,se non vogliono farsi male.

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