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Pronto ddl Lega contro manifestazioni considerate antisemite. Salvini: “Israele baluardo di democrazia”

by Andrea Grieco
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ddl Lega

Roma, 27 gen – Nella giornata di oggi impazza su tutte le prime pagine dei quotidiani la tematica riguardante il pericolo dell’antisemitismo in Europa. Una questione che da anni viene sbandierata come assolutamente primaria ma che in realtà non trova alcun riscontro nella realtà. Seguendo questa linea, ieri la Lega ha proposto un nuovo disegno di legge per il contrasto a tutte quelle manifestazioni o iniziative che incarnerebbero un sentimento antisemita. Questa la priorità espressa dal partito di Matteo Salvini, il quale ha inoltre sottolineato come lo Stato d’Israele, che ogni giorno miete vittime innocenti in Palestina, sia “baluardo di democrazia e libertà”.

Il ddl Lega per lo stop alle manifestazioni considerate antisemite

Il disegno di legge portato avanti dal Carroccio prevede che il diniego, ai sensi dell’articolo 18 del Testo unico delle leggi di Pubblica sicurezza (Tulps), dell’autorizzazione di una riunione o manifestazione pubblica per ragioni di moralità può essere motivato anche in caso di valutazione di grave rischio potenziale per l’utilizzo di simboli, slogan, messaggi e qualunque atto considerato antisemita. Proprio in occasione della Giornata della Memoria, il ministro Salvini ha rilanciato la proposta sui propri canali social: “Una nuova ondata di antisemitismo si è diffusa in Europa: la Lega l’ha contrastata e la contrasterà in ogni modo. È di ieri il nostro ddl, presentato grazie all’aiuto dell’Unione Associazioni Italia-Israele, per adottare concretamente nel nostro Paese le misure contro l’antisemitismo e la sua definizione in tutte le sue forme, come prevede la IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance)”. 

La vera ondata è quella contro il popolo palestinese

La retorica della “nuova ondata antisemita” porterebbe ad un’ulteriore stretta sulla libertà di parola e di manifestazione, aggiungendo anche fantomatiche “ragioni di moralità” che si prestano a larghe interpretazioni. Nei territori palestinesi è al momento in corso una violenza immane, una guerra che vede opposti due popoli, uno dei quali sta realmente rischiando lo sterminio (e non è sicuramente quello israeliano). Dalla parte di Tel Aviv le ondate antiarabe non mancano di certo con massacri di decine di migliaia di civili palestinesi, un vero e proprio sterminio organizzato dal governo di Netanyahu che non ha trovato nessuna reale condanna.

Andrea Grieco

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